“Muovere le montagne”, da parte della UILM Basilicata, in merito alla situazione industriale all’interno del Centro Oli di Viggiano, ha significato “disturbare” i tre moschettieri, i tre circensi, la cosiddetta triplice alleanza di CGIL CISL e UIL; anzi “muovere le montagne” ha fatto si che lor signori mettessero in scena il teatro dei burattini, delle marionette i cui fili sono mossi ad hoc, come quando si da la corda ad un orologio, modus operandi preferito dalle lobby, dalle grandi lobby politiche, industriali, datoriali di questa regione.
Servi stolti di costoro con l’unico scopo di essere portatori di interessi di parte, non degli interessi dei lavoratori, ma di quei poteri forti che hanno distrutto i sogni, le speranze di un popolo che merita rispetto e soprattutto una rappresentanza sindacale confederale non ad orologeria, ma vera, concreta e che valorizzi invece il nostro interesse di parte: i lavoratori.
La UILM di Basilicata è fatta da tanti lavoratori, da tanti iscritti e noi abbiamo avuto l’opportunità di rappresentare e tentare di costruire un qualcosa di diverso, ma sempre rimanendo nella confederalità della nostra bandiera; la nostra UIL non può e non deve essere assoggettata a lobby di potere che nulla hanno a che vedere con i lavoratori, oggi che più che mai con nostro rammarico e amarezza, perché noi abbiamo semplicemente tenuto sempre a mente i nostri valori, la nostra passione e soprattutto l’amore per la difesa del diritto al lavoro e dunque il valore dei lavoratori, contro tutto e contro tutti.
La nostra UIL, ci permettiamo di dire, che non può e non deve stare nell’ambito di quei falsi stati generali fatti da – qui sì – associazioni di categoria che non rappresentano nulla, la nostra UIL deve stare insieme alle sue categorie ed ai suoi lavoratori, perché senza la UIL non c’è la UILM ma senza la UILM non c’è neanche la UIL.
La parola sindacato ha un’origine molto antica, deriva dalla grande democrazia greca, Syndikos, ovvero Syn che significa insieme e dike che vuol dire giustizia; insieme per la giustizia, dunque, quella vera, concreta e non quella finta legata allo scambio di voti, di piaceri, di accomodamenti e soprattutto portatori di interessi personali e/o interessi che non hanno nulla a che vedere con il valore del mondo del lavoro.
Sogni svaniti, una regione a pezzi nonostante le immense ricchezze: quelle naturali ma soprattutto quelle umane, quelle di un popolo costretto a soffrire per decenni perché in quella condizione è più semplice asservire il potere.
Invece noi in qualità di UILM di Basilicata abbiamo puntato e tenuto sempre bene a mente il significato della parola sindacato, insieme per la giustizia, fondata sui valori, quei valori che dovrebbero accomunare tutte le organizzazioni sindacali agendo e percorrendo quella strada di valorizzazione del mondo del lavoro.
Accrescere per crescere con determinazione e intelligenza e se questo significa muovere le montagne continueremo a farlo senza timore perché siamo orgogliosi del nostro lavoro, perché oggi i lavoratori dell’indotto ENI di Viggiano hanno acquisito una cosa che vi spaventa: la consapevolezza.
La consapevolezza di essere davvero un patrimonio per questa regione, la consapevolezza che è possibile costruire un mondo migliore, la consapevolezza di poter percorrere strade diverse che consentano il riconoscimento di essere non solo protagonisti del proprio territorio ma vero patrimonio dell’intera regione.Avanti contro tutti coloro che con superbia hanno distrutto il presente e il futuro di un grande popolo e di una meravigliosa terra, la Lucania.
La UILM Basilicata ha scelto questa strada, ha scelto di stare dalla parte dei lavoratori, del mondo del lavoro, quello non politicizzato ma quello fatto di persone che amano la Val d’Agri.