Salvare le imprese turistiche del nostro Paese e della Basilicata; ruolo dell’Enit; questione Iva; riorganizzazione dell’attività promozionale, ridefinendo compiti e funzioni dell’Apt; operatività dei Distretti Turistici Metapontino e Ambientale-Culturale in provincia di Potenza. In vista delle elezioni di febbraio, sono questi alcuni dei temi chiave su cui si gioca il confronto politico in materia di turismo e diversi partiti e soggetti politici hanno definito le proprie priorità per lo sviluppo del settore. A sottolinearlo è il Centro Studi Turistici Thalia che ha realizzato un’indagine tra gli operatori turistici lucani sulle “aspettative” per il nuovo Parlamento e il nuovo Governo.
Il primo problema evidenziato – riferisce il Centro Studi – è che le imprese sane stanno soccombendo sotto il peso di una tassazione sempre più soffocante, sotto l’incalzare di un costo contributivo del lavoro che non ha eguali, con un’Iva superiore a quella dei nostri competitori, regalando loro vantaggi competitivi inaccettabili, una burocrazia pubblica disorganizzata e complicata che toglie tempo e risorse al lavoro degli imprenditori turistici.
Mai come quest’anno, però, le attenzioni dei partiti dei diversi schieramenti si concentrano sul comparto, sia dal punto di vista programmatico, sia per quanto riguarda le candidature nelle liste di Camera e Senato.
Probabilmente, la situazione di crisi economica rende sempre più interessante anche in ottica politica un settore che rappresenta per l’Italia il 9 per cento del Pil e che dà lavoro a 2,2 milioni di persone.
Di qui l’iniziativa del Centro Studi Thalia di raccogliere le idee e le proposte della categoria che è iniziata da giorni e si concluderà nelle prossime settimane con un confronto pubbico. Tra idee-proposte: trasformare l’Enit in una SpA a maggioranza pubblica; abolire la tassa di soggiorno e armonizzare l’Iva sui servizi turistici a livello europeo; definire una strategia strutturata e condivisa da Stato e Regioni per la promozione turistica all’estero; la valorizzazione del turismo sociale in chiave di destagionalizzazione; una politica più incentivante dei visti turistici nell’ottica di una sempre più libera circolazione dei viaggiatori a favore dell’incoming italiano; un piano di salvaguardia e rilancio del patrimonio artistico-culturale; la “rottamazione” degli alberghi inadeguati e perciò fuori mercato.
Il Thalia evidenzia che accanto a candidature prestigiose del mondo imprenditoriale turistico tra cui Cinzia Renzi, già presidente Fiavet Nazionale, attualmente vicepresidente di Astoi-Confindustria, il presidente nazionale di Federalberghi, Bernabò Bocca, l’ex ministro del Turismo Michela Brambilla, Giuseppe Arena, l’imprenditore protagonista di Arenaways (la ferrovia privata che qualche anno fa tentò la concorrenza a Trenitalia), in Basilicata c’è un’unica candidatura che è espressione diretta dell’imprenditoria turistica: si tratta di Nicola Benedetto, amministratore di un albergo di prestigio a Matera, che non solo ha colmato una carenza nella Città dei Sassi di strutture a cinque stelle ma rappresenta una nuova tendenza di ricettività turistica. Per “imporre” a coalizioni e partiti un autentico e concreto “Piano strategico per il turismo”, per ora solo ipotizzato dal Governo Monti, c’è bisogno innanzitutto di un punto di riferimento in Parlamento che conosca le problematiche della categoria e si impegni a lavorare per una svolta nelle politiche dell’industria dell’ospitalità, l’unica in grado oggi di garantire nuova occupazione e crescita dell’economia locale.
Gen 28