Nicola Benedetto, capogruppo IdV Consiglio Regionale commenta i dati del rapporto Excelsior-Unioncamere sul saldo negativo dei lavoratori assunti sul territorio della provincia di Matera. Riportiamo di seguito la nota integrale.
I dati del Rapporto Excelsior-Unioncamere segnalano nel secondo trimestre dell’anno (aprile-maggio-giugno) in provincia di Matera 680 nuove assunzioni di cui 420 stagionali (a conclusione dell’anno saranno 1690 con 2.200 “uscite” ed un saldo negativo, purtroppo, di 500 unità in meno). Le assunzioni, sempre secondo le previsioni, avverrebbero in gran parte nel settore dei servizi (490) di cui ben 430 nel turismo-ristorazione-commercio anche se buona parte stagionali (370). Per il settore industria-costruzioni invece 130 le nuove assunzioni in edilizia e 60 in fabbrica. Anche sulle classi di impresa nulla di nuovo sotto il sole: sono sempre le pmi (al di sotto dei 50 dipendenti) ad assumere di più (540 contro 140 delle imprese con più di 50 dipendenti). La questione che ci viene segnalata (anche questa non nuova) è la difficoltà da parte di imprese a reperire alcune figure professionali, i cosiddetti lavoratori introvabili. Ciò significa che la “querelle” di qualche giorno fa tra il giuslavorista e senatore del Pd Pietro Ichino e il nostro Governatore come si ricorderà sulla inadeguatezza degli Osservatori regionale e provinciali del lavoro non si può considerare certamente archiviata solo perché gli osservatori sono attivi ed hanno siti internet dedicati. O addirittura perché l’Osservatorio realizzato dalla Provincia di Potenza ha ricevuto un importante riconoscimento dal Formez. La questione, come dicono i dati matematici (e la matematica non contribuisce a determinare opinione) è che non basta “osservare” ma, come ho sollecitato nelle ultime settimane al tandem di assessori Pittella-Viti, è necessario definire un piano regionale pluriennale del lavoro che tenga conto essenzialmente della domanda di professioni di cui le imprese materane e lucane in genere hanno bisogno a breve e medio termine oltre che a lungo termine. Dunque non credo abbia dato risultati significati limitarsi a delegare, come ha fatto la Regione, ogni compito in materia di servizi e orientamento per l’impiego alle due Province, tanto per disporre di una statistica, che tra l’altro come dimostra il Rapporto Excelsior, è sempre arretrata rispetto agli osservatori nazionali più efficienti e che ci danno la fotografia aggiornata anche del nostro mercato del lavoro con analisi di carattere provinciale. Persino il Cruscotto del Mercato del lavoro (come è chiamato lo strumento informatico che integra e potenzia gli strumenti di analisi e monitoraggio già esistenti) somiglia più al cruscotto di una vecchia Fiat 500 che a quello di una nuova autovettura.
Dunque se i dati del Sistema Informativo Lavoro Basil non incrociano l’offerta di posti e professionalità è comprensibile che le imprese si rivolgano ad agenzie interinali o comunque ad agenzie private e fuori regione.
E così mentre siamo alle prese con una crisi economica che non accenna ad arrestarsi, viviamo nel nostro Paese il paradosso di 100 mila posti di lavoro vacanti che non trovano candidati adeguati. Numeri impietosi forniti da Unioncamere, che ha anche calcolato che di questi centomila lavoratori non pervenuti, 31.790 potrebbero essere impiegati nella grande impresa, mentre 61.720 sono vanamente ricercati dalle piccole e medie aziende.
E se da una parte c’è una domanda che non trova sbocco, dall’altra sempre Unioncamere fa sapere che nel 2012 ben 130 mila posti di lavoro andranno persi a causa della crisi.
Una situazione che dovrebbe spingere ad una profonda riflessione soprattutto il nostro sistema di formazione, che non riesce dunque in nessun modo a convogliare i giovani verso quei mestieri e quelle professioni che più avrebbero opportunità di occupazione. Un vero e proprio cortocircuito che rischierebbe di mettere in ginocchio il nostro sistema produttivo, se a colmare molte delle lacune professionali del nostro mercato del lavoro non ci fossero ormai stabilmente da anni i lavoratori stranieri e per quanto riguarda il Materano, lavoratori pugliesi.
Nicola Benedetto, capogruppo IdV Consiglio Regionale