Il protocollo di intesa siglato tra il ministro per gli Affari esteri e la Cooperazione internazionale, Luigi di Maio, e il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, è un nuovo tassello della strategia del Governo per rilanciare l’imprenditoria e l’economia del Mezzogiorno, puntando sempre più efficacemente sull’internazionalizzazione del suo sistema produttivo. Una strategia che seguiamo con grande attenzione e sosteniamo con il massimo impegno.
E’ il commento di Alfredo Cestari (Camera ItalAfrica) all’intesa che segna l’avvio a una collaborazione istituzionale volta a rafforzare le misure a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese del Mezzogiorno, anche attraverso la rete diplomatico-consolare e gli Uffici ICE all’estero. Nel dettaglio il protocollo prevede: la valorizzazione delle Zone Economiche Speciali attraverso la realizzazione e la divulgazione di materiale promozionale esplicativo; la sistematizzazione delle iniziative a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese delle regioni meridionali, attraverso la definizione comune di specifiche progettualità che potranno trovare collocazione all’interno della programmazione 2021-2027 dei fondi di coesione dell’Unione Europea; lo sviluppo di strumenti dedicati di finanza agevolata con la creazione di comparti dedicati al Sud nell’ambito del Fondo 394 di Simest e del Fondo di Venture Capital dedicato al Sud Italia; la realizzazione di campagne di comunicazione sulle opportunità di investimento nel Mezzogiorno; l’individuazione di iniziative per il rafforzamento delle capacità delle PMI del Mezzogiorno in materia di digitalizzazione d’impresa.
Con la domanda estera che resta una delle componenti più dinamiche del Pil, i dati sull’export al Sud – afferma Cestari – continuano a preoccupare. Alcune cifre: il valore delle esportazioni nel 2020 in Basilicata raggiunge i 3,2 milioni di euro, in Puglia circa 8,2 milioni, in Campania 11,5 milioni; negli ultimi tre anni la percentuale di imprese meridionali che esporta è scesa del 2% e la quota media dell’export sul fatturato continua a rimanere di oltre 10 punti percentuali più bassa rispetto al dato nazionale (il 22,4% contro il 32%).
Per invertire la rotta, quindi, l’intesa mira anzitutto a sistematizzare le iniziative a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese meridionali, attraverso la definizione comune di specifiche progettualità che potranno trovare collocazione all’interno della programmazione 2021-2027 dei fondi di coesione dell’Unione Europea. A queste si affiancheranno sempre più iniziative per il rafforzamento della competitività delle imprese, puntando con decisione sulla digitalizzazione.
Per il presidente di ItalAfrica inoltre si fa un ulteriore passo avanti sul rilancio delle Zone economiche speciali per le quali la Ministra Carfagna ha già previsto 600 milioni di euro e l’aumento dei poteri dei Commissari delle ZES con l’obiettivo di renderli i veri punti di contatto per gli investitori. Auspichiamo che nell’operazione che impegnerà le ambasciate e agli uffici ICE per promuovere nel mondo le opportunità di investimento nelle ZES sia coinvolta anche la rete di Camere di Commercio estere che lavorano per lo stesso obiettivo, individuando modalità e strumenti di cooperazione. Sono infatti gli imprenditori italiani che già lavorano all’estero – conclude Cestari – gli “ambasciatori” più adatti del made in Italy.