Soddisfare le esigenze degli investitori sia italiani che stranieri che hanno interesse a far ricorsoin maniera più tempestiva ed efficace alla normativa di istituzione delle ZES come quella Taranto-Jonico-Metapontina-ValBasento. E’ l’obiettivo principale dell’emendamento al decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91), recante: «Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno» definito dal gruppo di lavoro insediato dalla Camera di Commercio ItalAfrica presieduta dall’ing. Alfredo Cestari e coordinato dal prof. Piero Sandulli, ordinario all’ Università di Teramo.
La semplificazione della normativa – si sottolinea nell’emendamento che sarà presentato in Senato per l’esame previsto entro il 20 agosto prossimo – tende a realizzare interventi finalizzati allo sviluppo strategico di zone del Paese relative all’intero territorio nazionale, che hanno necessità di essere sviluppate senza pre-interventi territoriali. Invero, queste disposizioni rischiano di comportare normative diverse per le distinte zone di un paese che deve essere invece regolamentato in modo unitario ciò pur considerando le differenti esigenze di sviluppo economico delle zone non necessariamente presentanti caratteri omogenei, in quanto l’unico elemento di attenzione dovrà essere quello della necessità di sviluppo. Questo ha portato ad eliminare la distinzione pur presente nei decreti attuativi tra le Zone Economiche Speciali (ZES) e le Zone Logistiche Speciali (ZLS). Analogamente si è ritenuto di dover destinare gli interventi di promozione economica e territoriale ad ogni tipo di produzione non limitando gli stessi alle aziende manifatturiere. Si è ritenuto inoltre di individuare in un unico Ufficio di Coordinamento, istituito presso l’Agenzia della Coesione Territoriale, cui affidare tutte le funzioni di istruzione, controllo e monitoraggio dei progetti presentati su impulso della regione o delle regioni purché non confinanti. Inoltre si è ipotizzato di dover inserire, oltre ai porti già presenti nella norma del 2017, anche gli aeroporti in quanto il trasporto aereo rientra, analogamente a quello marittimo, nell’ambito della normativa europea. Infine si è inteso chiarire in modo più puntuale ed esaustivo quali devono essere i requisiti della Proposta del Piano di Sviluppo Strategico e si è realizzata una rilettura di semplificazione e snellimento della normativa auspicando che in tal modo le zone economicamente speciali possano contribuire allo sviluppo delle aree del Paese necessitanti misure economiche di incentivazione.
Per il prof Piero Sandulli, “c’è bisogno di un bilanciamento tra lo stato centrale e le singole regioni singoli territori che si possono giovare di queste Zone Economiche Speciali , insieme alla necessità di un ufficio di supporto di carattere nazionale che possa corroborare le varie iniziative dei singoli e quindi in qualche modo potenziare questa capacità di azione”.
“Le imprese non chiedono solo aiuti economici ma – dice Cestari – soprattutto una semplificazione delle procedure normative che possa facilitare gli investimenti nel nostro Paese e l’apertura di nuove opportunità di business per le aziende italiane. La proposta di modifica – aggiunge – intende rafforzare il ruolo strategico di queste aree eliminando la previsione di una ‘governance territoriale’ delle ZES (Comitati di Indirizzo) le quali sono solo una duplicazione amministrativa di attività che potrebbero essere svolte in modo più unitario ed uniforme attraverso un Dipartimento ‘ad hoc’, con modalità di azione e gestione analoghe a quello de personale altamente specializzato in tema di sviluppo territoriale, internazionalizzazione delle imprese, gestione e finanza d’impresa”.
“Per superare la crisi economica scaturita dall’emergenza Covid c’è bisogno di infondere ottimismo agli imprenditori e ai professionisti – ha proseguito il numero uno della Camera di Commercio ItalAfrica – affinché acquistino fiducia per continuare a investire. Per fare questo servono figure professionali che siano in grado di accompagnarli in questo percorso per il superamento delle pastoie burocratiche e occorrono tempi certi. Grazie alla nostra esperienza maturata sul campo offriamo al Legislatore il nostro contributo per rendere le Zes un vero volano per l’economia e l’occupazione in Italia”.
Il Gruppo Cestari, realtà poliedrica del panorama italiano ed internazionale, con interessi nei settori: progettazione, realizzazione di opere civili, import/export, studi di fattibilità tecnico/economica, fonti rinnovabili, internazionalizzazione, operante con Paesi dell’Africa, dell’America Latina e dell’Europa, ha diffuso un avviso di ricerca neolaurati da inserire in organico per tali attività. Figure richieste – Neolaureati in: • N. 2 giurisprudenza • N. 2 economia aziendale/gestione/marketing • N. 10 settore tecnico (ingegnere elettronico/civile, architetto) • N. 2 informatica.
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