Cestari (ItalAfrica): “Le opportunità per Basilicata e Sud da interscambio commerciale con Paesi Africa”. Di seguito la nota integrale.
Nel 2019 l’interscambio commerciale tra Italia e Africa ha avuto un volume pari a 19,5 miliardi di euro, che rappresenta il 4,3% del totale degli scambi tra l’Italia e il resto del mondo. E’ quanto emerge da una ricognizione effettuata dal Centro Studi della Camera di Commercio ItalAfrica centrale. L’Italia si conferma così primo investitore europeo nel continente africano, con un trend stabile da 3-4 anni.
”Questi dati – ha dichiarato l’Ing. Alfredo Cestari, presidente della CdCItalAfrica Centrale – confermano l’enorme potenzialità che il mercato africano rappresenta per il nostro Paese e la capacità degli imprenditori italiani di essere presenti in questo contesto, ma ci dicono anche che si sono ormai affacciati in Africa competitor agguerriti come la Turchia e, ovviamente, la Cina, che potrebbero approfittare della crisi prodotta dal coronavirus per acquisire ulteriori quote di mercato”. ”L’Italia – ha aggiunto Cestari – ha partnership molto forti con Sud Africa, Nigeria e in generale con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ma ci sono ampi margini per rafforzare il nostro interscambio con Angola, Burkina Faso, Tanzania, Uganda, Senegal. Occorre allora un’azione di sistema, che veda l’Italia e in particolare il Mezzogiorno sempre più proiettata verso l’Africa, i cui mercati si espanderanno ulteriormente nel futuro”. ”E’ per questo che la CdCItalAfrica ha messo appunto il progetto Sud Polo Magnetico che stiamo presentando e promuovendo presso le istituzioni meridionali e nazionali in queste settimane”, ha continuatoCestari. Per la Basilicata – secondo i dati Bankitalia 2019 – l’esportazione verso Paesi dell’Africa raggiunge i 59 milioni di euro, un livello decisamente basso che al tempo stesso esprime un potenziale di export decisamente alto.
La strategia trova fondamento operativo nel progetto “Sud Polo Magnetico”, presentato in più occasioni in Basilicata con incontri e seminari in Val d’Agri e in Valbasento, oltre che al Presidente della Regione Bardi. Parole d’ordine: innovazione, trasformazione, potenziamento, infrastrutturazione e progettualità. Le risorse sono tante ed appartengono ai territori e alle grandi vocazioni di aree sconfinate di territorio. La ricetta: i giovani e le loro idee in un mercato globale che non è più abituato ad osservare, e quindi a cogliere da ogni operazione un beneficio in termini economici e logistici.
“Sud Polo Magnetico” trova in Basilicata tutte quelle condizioni, quelle potenzialità non sfruttate appieno che ne fanno un posto ideale per implementare il progetto di sviluppo: vicinanza alla costa e clima mite tipicamente Mediterraneo; Cibo genuino e accoglienza tipica del Sud-Italia; Aviosuperfici Enrico Mattei e Grumento, che con opportuni interventi, permettono di raggiungere il territorio lucano in aereo, senza dover passare da Bari o Napoli; Lo sviluppo dell’area è favorito dalla presenza della ZES Ionica che coinvolge Puglia e Basilicata; Area ricca di storia con siti archeologici, presenza di borghi, musei etc.
“Specie i piccoli borghi – conclude Cestari– sono l’opportunità da cogliere per la ripartenza dal dopo Coronavirus quando crescerà la domanda di vivere in centri minori con alta qualità della vita e standard di sicurezza sanitaria, condizioni che tanti borghi lucani e meridionali sono in grado di poter offrire, ovviamente con un’adeguata infrastrutturazioni di servizi e di accoglienza ricettiva”.