Nonostante i mille annunci di bonus, premialità e contributi di ogni genere, quantomeno “dubitabili” in quanto declamati a breve o brevissima distanza dal giorno delle elezioni, non si intravede, nelle dichiarazioni ottimistiche e autocelebrative degli esponenti del governo regionale della Basilicata, alcuno spazio per la risoluzione di questioni serissime che attengono alle condizioni di vita di migliaia di famiglie lucane (circa 3000) che vivono in condizioni di grande disagio ormai da anni: parliamo dei beneficiari delle misure di sostegno al reddito meglio note come Reddito minimo di inserimento (Rmi) e Tis.
Puntualmente – si fa per dire – come ogni mese, le persone che prestano la propria attività in detti progetti, oltre a tutte le problematicità che attengono alle misure stesse, e che più volte abbiamo negli anni segnalato, ricevono la loro indennità (circa 500 euro al mese per famiglia) con notevole ritardo. Basti pensare che ad oggi, 22 settembre, i beneficiari sono ancora in attesa della mensilità di agosto. Eppure, parliamo di una misura di sostegno al reddito, destinata, cioè, a nuclei familiari in condizioni di disagio, con nessuna entrata a disposizione se non quella. Famiglie che vivono, spesso, in condizioni di povertà, con disabilità, persone disoccupate di lunga durata, minori, e problematiche quotidiane enormi.
In un momento realmente drammatico per le famiglie, di aggravio del costo della vita, è fondamentale che il governo regionale sostenga le persone e i loro bisogni reali e dia seguito con urgenza agli impegni intrapresi nei mesi scorsi rispetto alle platee in oggetto.
Si proceda, intanto, con il pagamento tempestivo delle indennità e si mantenga, nei mesi a venire, la massima puntualità nei pagamenti. I drammatici appelli dei beneficiari dei sussidi vanno ascoltati e vanno date risposte concrete e tempestive.