Cgil, Cisl e Uil della provincia di Matera denunciano esclusione della rappresentanza del mondo del lavoro dal “Patto per lo sviluppo sostenibile – E-Matera”.
Cgil, Cisl e Uil della provincia di Matera esprimono la totale contrarietà per la nuova ed incomprensibile esclusione delle Organizzazioni sindacali dalle fasi di partecipazione, coinvolgimento e confronto in merito al Patto per lo sviluppo sostenibile – e-Matera – sottoscritto esclusivamente con le associazioni produttive. Di seguito la nota integrale.
Si tratta di un atto grave perché di fatto determina discriminazioni tra le parti sociali rappresentative in quanto costituzionalmente riconosciute ed esclude la componente del mondo del lavoro dalle problematiche riguardanti le azioni finalizzate allo sviluppo del turismo quale settore strategico per la città di Matera.
Una discriminazione rispetto alla strategia con la quale il Sindaco, con delega al turismo, intende inaugurare la nuova stagione di sviluppo e di collaborazione nel settore del turismo, in quanto si pensa di realizzarlo senza il sostegno dei lavoratori e senza considerare le peculiarità specifiche del settore con elevate percentuali di precarietà, di irregolarità e di condizioni invisibili.
Non basta solo inneggiare teoricamente a modelli di sviluppo in grado di preservare il patrimonio e le risorse storiche, ambientali e naturali, accrescere la redditività del sistema artigianale, manifatturiero, agricolo, commerciale e turistico se tutto questo non corrisponde ad elevare “lavoro stabile e di qualità”.
Nelle intenzioni, la discriminante ed estemporanea iniziativa, persevera anche allorquando si comunica l’intenzione di costituire un coordinamento, presieduto direttamente dal sindaco, che proietta stabilmente al futuro le parziali metodologie democratiche che non tengono conto delle problematiche del mondo del lavoro come ad esempio il prossimo sblocco dei licenziamenti dal quale saranno a rischio percentuali rilevanti di addetti che si aggiungeranno a quelle già duramente colpite dei soggetti lavorativi precedentemente utilizzati a nero.
La crisi pandemica che continua a produrre effetti negativi generalizzati, soprattutto nel Mezzogiorno e nelle città d’arte, con un crollo verticale delle presenze turistiche straniere, ha determinato enormi ripercussioni economiche e sociali che probabilmente continueranno anche quest’anno, almeno fino a quando non si raggiungerà un tasso di vaccinazione che garantisca l’immunità di gregge e quindi la possibilità di spostarsi liberamente.
Nel frattempo, è prevedibile un ulteriore incremento del lavoro nero e l’esercito degli abusivi ingrossato dagli esuberi del settore che alimenterà le fila dell’economia sommersa arricchita da chi, perdendo il posto in fabbrica o in ufficio, si rimboccherà le maniche in qualsiasi modo, anche ricorrendo ad una occupazione in nero.
Una condizione grave che richiederebbe un’adeguata responsabilità politica in grado di creare i presupposti per la coesione sociale fondamentale sempre, ma soprattutto oggi di fronte ad una situazione socio – economica, imprenditoriale e occupazionale ridotta nella città di Matera a livelli al di sotto della guardia.
Nel ricordare le iniziative in programma per la nuova settimana con la Marcia per la cultura ed il lavoro promossa a Matera per sabato 13 febbraio, le organizzazioni sindacali chiedono al Sindaco di ripensare l’azione messa in atto, di sapore antisindacale e di attivare strumenti politici e amministrativi rispettosi della democrazia del mondo del lavoro, finalizzando l’attività alla costruzione di condizioni adeguate per rispondere all’emergenza socio – economica e occupazionale della nostra città.