Un percorso di mobilitazione nei territori, allargando il confronto ai sindaci e alle associazioni locali, a sostegno del documento unitario sindacale “Un patto per il lavoro e per il rilancio dopo la crisi. Le visioni e i progetti per trasformare il Paese e la regione”, con l’obiettivo di costruire insieme la “Basilicata di domani”. Lo hanno deciso gli Esecutivi Unitari di Cgil, Cisl e Uil di Basilicata che si sono riuniti oggi a Potenza per fare il punto della situazione e attualizzare la propostapresentata da tempo alla Giunta regionale in rapporto all’enorme mole di risorseche in Basilicata arriveranno, a partire da quelle previste dal PNRR. Risorse – per i sindacati – da mettere a valore ed impiegare sugli assi strategici del nuovo lavoro, della svolta ecologica, delle infrastrutture, delle connessioni e della mobilità, della protezione sociale, dell’inclusione socio-sanitaria, dell’innovazione, della ricerca, del turismo sostenibile e valorizzazione del patrimonio storico-culturale, archeologico e paesaggistico.Per CGIL CISL UIL serve dunque un Piano in grado di coniugare investimenti e riforme in progetti programmati con un metodo e con scelte strategiche di assoluta coerenza e di chiaro intento produttivo e sociale.
La crescita stimata del Pil generata dalla grande manovra del PNRR,aggiuntiva rispetto alle politiche ordinarie nel 2026, è del 3,6%; l’occupazione è prevista in crescita del 3,2%; l’occupazione femminile viene stimata al 3,7% (5,5% al Sud) quella giovanile al 3,3% (4,9% al Sud).
Nel complesso l’impatto forte della manovra del PNRR in Basilicata potrebbe generare effetti moltiplicativi nell’arco quinquennale sul mercato del lavoro locale, un’opportunità storica che la Basilicata non puòperdere per uscire finalmente dalla suacondizione di svantaggio (spopolamento, fuga dei giovani, emarginazione delle donne dal mercato del lavoro, deindustrializzazione…), dall’incapacità di guardare al futuro e progettarlo.
Per farlo occorre una discontinuità da parte del Governo regionale che rappresenti davvero una novità nelle azioni, negli obiettivi e anche nella capacità di confrontarsi con la rappresentanza del mondo del lavoro lucano. Un cambio di passo che fino ad oggi non c’è stato, un metodo di confronto partecipativo con le parti sociali e con il sindacato confederale in particolare, con il riconoscimento di legittimi soggetti di confronto permanente e di condivisione degli obiettivi da perseguire, oltre a tempi e modi per realizzarli. Più punti di osservazione per una visione più ampia nella direzione della ripartenza.
Sono mesi che il sindacato confederale lucano chiede alla Giunta Bardi la definizione di un documento programmatico che indichi gli orientamenti e le priorità del governo regionale per lo sviluppo. Si è tuttavia spesso assistito ad azioni individuali singole, scomposte e scardinate tra loro che nulla hanno a che fare con quello che da troppo tempo le organizzazioni sindacali rivendicano: un piano di sviluppo in grado di assicurare futuro ai lucani e alla Basilicata.
Il sindacato lucano, pertanto, nel riaffermare la propria responsabilità sociale, ha deciso iniziative di mobilitazione nei territori: saranno tenute assemblee in tutti i luoghi di lavoro, ritenendo non più rinviabile e procrastinabile l’apertura di un confronto che parta dalla programmazione e arrivi a definire un nuovo patto per lo sviluppo e per la nostra regione, affinché nessuno venga lasciato indietro. Le risorse del Pnrr avranno un impatto tale nel nostro Paese e nella nostra regione; occorre che queste scelte siano necessariamente condivise.