Mercoledì 14 giugno 2023 dalle ore 8 la Fp Cgil e la Cgil di Potenza faranno volantinaggio all’ingresso dell’azienda ospedaliera San Carlo e, a seguire, davanti alle sedi Asp del capoluogo, per informare sulla manifestazione nazionale in difesa del sistema sanitario nazionale che si svolgerà il 24 giugno a Roma per iniziativa della Cgil e di un’ampia rete di associazioni laiche a cattoliche riunite nell’assemblea “Insieme per la Costituzione”.
Dal potentino il 24 giugno è prevista la partenza di 4 pullman: da Potenza, da Villa D’Agri, dal Mercure-Lauria-Lagonegrese e dal Vulture Melfese.
La manifestazione, che prevede il concentramento a Roma alle 10 in piazza della Repubblica, con un corteo che si muoverà per raggiungere piazza del Popolo, è stata voluta dalla confederazione in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e rilancio del servizio sanitario nazionale, pubblico e universale.
La salute è un diritto fondamentale delle persone e delle comunità e per la sua tutela è necessario garantire le necessarie risorse economiche e organizzative, ma soprattutto il personale: operatori e professionisti che possano realmente garantire il diritto alla cura di tutte e tutti, con salari adeguati, per contrastare il continuo indebolimento della sanità pubblica, recuperare i divari nell’assistenza effettivamente erogata, a partire da quella territoriale e dalle liste d’attesa, e valorizzare il lavoro di cura.
Per raggiungere questo obiettivo serve, lo ripetiamo da tempo, un piano straordinario pluriennale di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni e il turnover, superi la precarietà della cura e di chi cura, al fine di garantire la salute e la dignità delle persone non autosufficienti; per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro, rilanciando il ruolo dei servizi della prevenzione, ispettivi e di vigilanza.
Avere una sanità pubblica vuol dire garantire le cure per tutte e tutti, in tutto il Paese, e fermare la privatizzazione della sanità e della salute.
Il precario stato di salute della sanità lucana è ormai tristemente noto.
La sanità in Basilicata è allo sfascio, nell’indeterminatezza dei livelli di direzione strategica rimasti ancora indefiniti, con ben 2 delle 4 aziende del servizio sanitario regionale prive di direttori generali e direzioni strategiche nella pienezza delle loro funzioni, cui si unisce la scarsità di direttori di dipartimento e delle stesse posizioni organizzative, in un immobilismo assoluto nel quale a pagare le conseguenze sono i cittadini lucani e il loro diritto alla salute. Carenza di personale sia medico che del comparto, con consequenziale riduzione e addirittura chiusura di alcuni servizi e aumento delle liste di attesa, con i lucani costretti a rivolgersi fuori regione, considerate anche le gravi criticità del privato accreditato che a gennaio ha tenuto attive solamente le attività completamente a pagamento, e ricadute inevitabili sulla mobilità passiva, che ha raggiunto la cifra esorbitante di 64 milioni di euro. Personale in servizio sottoposto a turni massacranti e stress psicofisico, mentre i concorsi unici regionali stentano a procedere con celerità e le stabilizzazioni del personale sono completamente al palo. Esplosione della spesa farmaceutica, derivante sicuramente all’approvvigionamento di farmaci più costosi e innovativi, ma anche ad una scarsa aderenza delle prescrizioni effettuate ai lucani quando si recano fuori regione per curarsi, nonché all’incremento delle spese energetiche, solo in parte coperte dal finanziamento del governo nazionale. Piano di recupero delle liste di attesa che stenta a partire, con le prestazioni ambulatoriali che hanno visto un recupero di uno scarso 34%, mentre la regione pubblica delibere spot senza confronto con le organizzazioni sindacali e non prive di criticità attuative, mentre migliaia di lucani rinunciano a curarsi per ragioni economiche anche legate all’impossibilità di accedere al servizio pubblico per le liste di attesa improponibili e l’unica possibilità di rivolgersi al privato a pagamento.
Per questo chiediamo una grande partecipazione a lavoratori e cittadini anche della Basilicata, perché il diritto costituzionale alla salute va difeso e tutelato da tutti noi.