Giulia Adduce, segretaria Cgil Matera con delega alla Sanità, Eustachio Nicoletti, segretario Generale Spi Cgil Matera e Massimo Cristallo Segretario Generale FP CGIL Matera in una nota denunciano il progressivo declino della Sanità materana. Di seguito la nota integrale.
Sosteniamo da tempo che nel nostro territorio provinciale c’è un progressivo e inarrestabile decadimento dei servizi sanitari, aggravato sicuramente dalla pandemia, ma determinato fondamentalmente da scelte sbagliate e dagli avvicendamenti continui nel Management dell’ASM, azienda sanitaria locale di Matera.
Abbiamo tutti la percezione che la situazione sia drammatica. Uno degli indicatori più evidenti è l’allungamento delle liste di attesa per visite, accertamenti diagnostici e ricoveri, come peraltro messo in evidenza dalla recente campagna di ascolto, realizzata dallo SPI CGIL Basilicata e intitolata “Il Diritto di essere curati”. Tuttavia, al di là della percezione dello stato di cattiva salute della sanità materana, sarebbe necessario basare analisi e proposte su dati statistici, in quanto solo così si possono pianificare e adottare azioni efficaci per contrastare l’allungamento indecente delle liste di attesa, riportandole nei tempi massimi stabiliti dalle classi di priorità dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa.
A partire da giugno 2021 – insieme a CISL e UIL – abbiamo richiesto ripetutamente all’ASM i dati riferiti alle liste di attesa, ulteriormente allungate dalla sospensione delle attività durante la pandemia. Questi dati non ci sono mai stati forniti, adducendo motivazioni sempre diverse. Ci siamo convinti che, oltre all’assenza di volontà di fornire dati presumibilmente pessimi, non fosse stato strutturato un meccanismo efficiente di rilevazione dei dati, prima condizione per conoscere e analizzare il fenomeno delle liste di attesa e provare a costruire le azioni per ridurne la gravità.
Uno dei pilastri del Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) 2019-2021 è proprio l’azione di monitoraggio, che presuppone un efficiente sistema di rilevazione dei dati, tant’è che presso il Ministero della Salute è stato istituito l’Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa. Il PNGLA ha definito i tempi massimi di tutte le prestazioni di specialistica ambulatoriale di “primo accesso” e degli accertamenti medico-diagnostici, prevedendo che il medico prescrittore debba attribuire obbligatoriamente una classe di priorità: U-Urgente=entro 72 ore; B-Breve=entro 10 giorni; D-Differibile=entro 30 giorni le visite, entro 60 gli accertamenti; P-Programmabile=entro 120 giorni.
Nonostante l’ASM non ci abbia mai fornito i dati sulle liste di attesa, i monitoraggi nazionali ci consentono perlomeno di analizzare i dati aggregati forniti dalla Regione Basilicata al Ministero della Salute.
Il 10 novembre scorso sono stati presentati ufficialmente i dati relativi al “Monitoraggio ex-ante dei tempi di attesa”. AGENAS e la Fondazione The Bridge hanno avviato una sperimentazione di raccolta dati sulle prenotazioni di prestazioni di specialistica ambulatoriale in modalità ex ante. I dati (provenienti dai sistemi CUP a livello centrale) sono stati raccolti nella settimana indice del 22-26 maggio 2023. Tutte le Regioni sono state invitate a partecipare alla sperimentazione. Hanno inviato i dati 13 Regioni su 21. La Regione Basilicata è tra le Regioni che non hanno inviato i dati.
Ancora una volta l’Assessorato alla Sanità della Regione Basilicata ha dimostrato la propria insensibilità istituzionale e, probabilmente, l’imbarazzo politico a rendere nota l’oggettiva condizione di inadeguatezza in cui versa la sanità lucana. Non fornire i dati al Ministero della Salute è un’ammissione implicita della condizione precaria della sanità lucana e un goffo tentativo di evitare l’ennesima brutta figura certificata dal Ministero, snobbando una sperimentazione innovativa che consentirebbe un monitoraggio anticipato dell’andamento delle liste di attesa, finalizzato a interventi correttivi maggiormente tempestivi ed efficaci.
Il 10 novembre sono stati presentati anche i dati del monitoraggio Agenas “ex post”, per il quale la Regione Basilicata ha fornito i dati. Nel monitoraggio sono stati raffrontati i dati del primo semestre 2023, rispetto ai dati del primo semestre 2022 e del primo semestre 2019. Il 2019 è stato considerato come l’ultimo anno di normalità, prima della pandemia. Il confronto con il 2022 e il 2023 serve a capire quale è stata la risposta dei Sistemi Sanitari Regionali nel 2022 e nel 2023, per misurare la ripresa post pandemia, in termini di recupero (abbattimento delle liste di attesa) delle prestazioni sanitarie non garantite ai cittadini per l’emergenza pandemica.
Per quanto riguarda le prime visite, il raffronto tra I semestre 2023 e I semestre 2022 vede la Basilicata all’ultima posizione, con una diminuzione delle prestazioni del 19%. Nel raffronto tra il I semestre 2023 e il I semestre 2019, la Basilicata è sempre nella parte peggiore della classifica, con una diminuzione delle prestazioni del 24,1%.
Per quanto riguarda le visite di controllo, nel raffronto tra I semestre 2023 e I semestre 2022 la Basilicata è nuovamente ultima tra le Regioni, con una diminuzione delle prestazioni del 17,2%. Nel raffronto tra il I semestre 2023 e il I semestre 2019 la Basilicata è sempre l’ultima, con una diminuzione delle prestazioni del 38,7%.
Questi sono i dati – pessimi – dell’intera Regione. Nonostante le risorse aggiuntive ricevute per l’abbattimento delle liste d’attesa, la Basilicata non è riuscita a centrare l’obiettivo di ridurre le liste di attesa, facendo peggio di tutte le altre Regioni.
Immaginiamo che i dati dell’ASM siano in linea con quelli regionali, se non peggiori. Dalla consultazione delle disponibilità presenti sul “Portale delle prenotazioni della Regione Basilicata” per molte prestazioni non è possibile prenotare visite specialistiche in classe di priorità B-Breve (entro 10 giorni) e D-Differibile (entro 30 giorni); per quelle in classe di priorità P-Programmabile (entro 120 giorni) siamo spesso molto al di sopra dei 120 giorni, che, ricordiamolo, è il tempo massimo previsto dal Piano Nazionale.
C’è poi un altro indicatore che ci fa pensare che la situazione dell’ASM sia la peggiore di tutte le Aziende del Sistema Sanitario Regionale: si tratta dei dati riferiti al personale in servizio.
All’ASM si è passati da 2462 dipendenti nel 2010 a 2.044 nel 2019, con una perdita di 418 dipendenti, pari al 17%.
A livello nazionale, a seguito dell’aumento delle risorse stanziate per le assunzioni di personale dal 2020 in avanti, il personale in servizio al 31 dicembre 2022 è complessivamente superiore a quello in servizio al 31 dicembre 2019.
All’ASM la situazione è molto diversa, perché il personale in servizio al 31 dicembre 2022 è diminuito rispetto a quello in servizio al 31 dicembre 2019, passando da 2.044 nel 2019 a 1.911 nel 2022, con una riduzione di 133 unità. Questo significa che, nonostante la disponibilità di risorse per le assunzioni, all’ASM non solo non si è riusciti a incrementare il personale in servizio, ma neanche a evitarne la diminuzione, assolutamente in controtendenza rispetto a quanto avvenuto nel resto del Paese.
La performance negativa dell’ASM è ancora peggiore se la si confronta con quelle dell’ASP e dell’AOR San Carlo. Secondo quanto riportato su “Amministrazione Trasparente”: all’ASP il personale in servizio al 31 dicembre 2022 è aumentato di 31 unità rispetto a quello in servizio al 31 dicembre 2019, passando da 1851 nel 2019 a 1.882 nel 2022; all’AOR San Carlo il personale in servizio al 31 dicembre 2022 è aumentato di 56 unità rispetto a quello in servizio al 31 dicembre 2019, passando da 2737 nel 2019 a 2.793 nel 2022.
Come sempre la Sanità Materana appare la Cenerentola del Sistema Sanitario Regionale.
Come se non bastasse, l’ASM è attualmente diretta dall’ennesimo Commissario, nominato dopo le dimissioni del 31 ottobre del Direttore Generale dott.ssa Pulvirenti. Chiediamo al Presidente e alla Giunta della Regione Basilicata di assicurare una guida stabile ed autorevole dell’ASM, nominando un Direttore Generale di alto profilo, in grado di raccogliere la sfida di rafforzare e rilanciare la Sanità nell’ASM, in tutte le sue articolazioni ospedaliere e distrettuali.
Chiediamo trasparenza totale sui dati delle liste di attesa e interventi immediati per invertire lo smantellamento della Sanità materana.
Chiediamo trasparenza totale su come si intendono spendere le risorse inserite nella legge nazionale di bilancio 2024 per il nuovo piano di governo delle liste di attesa.
È necessario condividere con la collettività e le parti sociali come questi interventi si integreranno con funzioni e missione delle case di comunità e degli ospedali di comunità previsti dal PNRR e da realizzare entro il 2026.
Ci sono ancora molte risorse da spendere per la sanità ma è necessaria una visione e scelte politiche e di gestione manageriale che mettano a sistema i diversi interventi, finalizzandoli a risolvere le tante questioni aperte.
Solo così potremo risollevare in questo territorio le sorti del Servizio sanitario nazionale, pubblico ed universale, istituito poco meno di 45 anni fa, dalla legge n. 833 del 23 dicembre 1978.