“Chi cura la sicurezza di chi la garantisce?”. E’ il tema del workshop promosso questa mattina nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera dal Siulp Basilicata per discutere di prevenzione e intervento sul burnout nelle professioni della sicurezza, prevenendo tramite il monitoraggio e con i diversi approcci interrogativi.
Remo Buonsanti, segretario generale regionale Siulp dichiara: “Il tema in questione, per quanto particolare, rientra nella più generale tematica della tutela della salute del lavoratore di Polizia. L’obiettivo del workshop è diffondere una cultura legata al concetto di benessere psicologico creando contesti formativi e di riflessione tra operatori della Polizia e psicologi, rendendo fruibili le competenze degli ambiti in cui lo psicologo opera per attivare reti capaci di evidenziare e risolvere le necessità specifiche degli operatori di polizia, con l’obiettivo ultimo di aumentare le capacità di coping imparando ad intervenire prontamente per contenere le manifestazioni di disagio, prendendosene cura e imparando a riconoscerle, prima che si cronicizzino”.
Dopo i saluti di Monsignor Pino Caiazzo, del Questore di Matera Luigi Liguori e del Questore di Potenza, Isabella Fusiello, del Segretario provinciale Siulp Matera, Vito Cicirelli e del Segretario provinciale Siulp Potenza, Giuseppe Trombetta, del Segretario nazionale Siulp, Innocente Carbone e del segretario regionale Cisl, Enrico Gambardella, ai lavori coordinati dal giornalista Donato Mastrangelo sono intervenuti Felice Romano, segretario generale Siulp nazionale, Remo Buonsanti, segretario generale regionale Siulp Basilicata; Giovanni Ippolito, Direttore Tecnico Capo psicologo della Polizia di Stato; Cristina Di Loreto, psicoterapeuta, vice Presidente dell’associazione Cerchio Blu e coordinatrice della rete nazionale psicologi Cerchio Blu; Giovanna Di Pede, psichiatra responsabile del servizio DCA Matera.
Felice Romano, segretario generale nazionale Siulp: “La problematica coinvolge diversi settori lavorativi del nostro Paese, c’è una sorta di svuotamento dell’identità ma non possiamo farci ghettizzare in questa problematica. Siamo stati dei pionieri sul tema del bournout perché già anni fa abbiamo avviato delle indagini per monitare questo fenomeno. Bisogna tenere conto non solo degli indicatori soggettivi del personale ma anche del contesto in cui si lavora. A livello nazionale il Capo della Polizia Franco Gabrielli ha istituito un osservatorio permanente su fenomeno del burnout che monitora, studia e progetta possibili modalità di intervento. In questo incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza della rete che si è creata tra le forze di polizia e tutte le professionalità che interagiscono con gli operatori della sicurezza”.
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)