Chiude a Banzi la Banca popolare di Puglia e Basilicata, Fisac Cgil: “La desertificazione bancaria continua in Basilicata. Regione attivi osservatorio come da intesa con i sindacati”. Di seguito la nota integrale.
Ancora una volta, nostro malgrado siamo costretti a tornare sul tema della desertificazione bancaria in quanto gli istituti di credito non solo continuano ad abbandonare il nostro territorio, ma sembrano avere una gran fretta di farlo, con chiusure che procedono una velocità maggiore rispetto a quanto avviene nelle altre regioni.
E’ di qualche giorno fa la notizia dell’ultima chiusura, quella dell’agenzia di Banzi della Banca Popolare di Puglia e Basilicata che dal prossimo 22 chiuderà i battenti.
E pure la decisione va in controtendenza con quanto dichiarato dall’Amministratore delegato dell’Istituto Alessandro Maria Piozzi soltanto 2 mesi fa, ovvero che « il bilancio 2023 si è chiuso con un utile netto di 32,4 mln di euro (+45,4% rispetto al 2022), il migliore di sempre e con distribuzione di un dividendo pari a 0,10 euro per azione, in aumento rispetto agli 0,07 euro del 2022».
Dunque l’azienda va bene, gli azionisti guadagnano di più, ma i dipendenti ? g
Gli utenti ? Le filiali ? La risposta che ci verrebbe da dare è che gli istituti bancari macinano utili faraonici grazie anche al taglio dei presidi fisici sui territori ed alle continue « manovre esodi » che spediscono i lavoratori al fondo esuberi rimpiazzandoli, nella migliore delle ipotesi, con una percentuale che non va oltre il 50% delle uscite.
La rarefazione degli sportelli bancari nel nostro territorio ha assunto una portata drammatica, come già anticipato dall’ultimo report di Banca d’Italia: 55 sportelli bancari definitivamente chiusi in 5 anni, pari al 24,9% del totale, una perdita di 133 posti di lavoro pari al 12,4% passati da 1.074 a 941, un tasso di concessione del credito di gran lunga inferiore a quello relativo alla raccolta di risparmio.
Si tratta del sintomo di un problema da ricercare nella sempre minore attenzione delle banche al territorio della Basilicata, in quanto in Puglia si continua ad aprire (meno di un mese fa è stato inaugurato ad Altamura un nuovo sportello proprio della banca pugliese).
Probabilmente il nostro è diventato un territorio poco appetibile o, peggio, i nostri concittadini sono considerati soltanto della « vacche da mungere » quando si tratta di fare raccolta di denaro (per poi impiegare le somme altrove) o di vendere qualche prodotto (magari assicurativo).
Proprio per monitorare questo fenomeno La Fisac insieme a First e Uilca (le 3 organizzazioni sindacali confederali del credito) hanno avviato con la scorsa consiliatura della Regione Basilicata un progetto per la nascita di un Osservatorio regionale, progetto al momento in stand-by in attesa del varo della nuova Giunta.
Per questo chiediamo con forza al Presidente Bardi ed a tutti i consiglieri regionali, di ritornare quanto prima sull’argomento in modo tale da formalizzare l’avvio di tale Osservatorio nell’interesse dell’economia regionale e di tutti i cittadini, anche perchè dove chiudono le banche la conseguenza è un danno crescente nello sviluppo delle piccole e medie imprese, un impoverimento della clientela privata che vede diminuire la possibilità di ricorso al credito, ed una crescita del fenomeno dell’usura.