La chiusura delle filiali di banche in Basilicata, specie nei piccoli comuni, non può passare per “inevitabili scelte aziendali” con la complicità di istituzioni e della politica, privando i cittadini di un servizio fondamentale che impatta sul diffuso fenomeno della desertificazione e dello spopolamento. E’ questo il significato della campagna nazionale itinerante “Chiusura filiali? No, grazie.” promossa dalla Uilca, la categoria dei bancari della UIL, e sostenuta dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e dall’Unione delle Province d’Italia (Upi) che ha fatto tappa ieri a Miglionico.
All’igloo installato in Piazza Popolo a Miglionico insieme ai dirigenti del sindacato dei lavoratori bancari Uil (Vito Daniele Cuccaro, segretario regionale, Luca Faglietti, segretario nazionale), il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli, hanno accolto l’invito a partecipare i sindaci di Miglionico Francesco Comanda e Pomarico Francesco Mancini, il vicepresidente del Consiglio Regionale Mario Polese, il consigliere regionale Luca Braia.
Il sindaco di Miglionico ha ricordato le numerose iniziative promosse dopo la chiusura nel maggio 2022 della filiale Bper (oggi un semplice bancomat, idoneo solo al prelievo di contante). Fu convocato un consiglio comunale aperto con la presenza anche di sindaci del comprensorio. “Siamo ancora in attesa – ha detto – di una risposta della Regione a documenti dell’Amministrazione e all’odg del Consiglio Comunale. Siamo stati privati di un servizio fondamentale senza che le istituzioni regionale e nazionale movessero un dito”. Il collega di Pomarico ha ribadito la necessità di fare rete per difendere i diritti delle comunità locali. La Campagna Uilca intende accendere i riflettori sulla carenza di sportelli bancari nel territorio, che impatta negativamente sulla popolazione più vulnerabile e sulle imprese di piccole dimensioni, anche in considerazione della cruciale funzione sociale che le banche svolgono come presidio economico e di legalità nell’erogazione del credito. In Basilicata – riferisce il segretario regionale Uilca-Uil Vito Daniele Cuccaro – sono ad oggi circa 65.000 i cittadini, residenti nei 58 comuni rimasti privi di filiali, che non hanno più accesso ai servizi bancari. Solo negli ultimi 5 anni si è registrato in regione un calo delle filiali del 22%, con la chiusura di ben 49 sportelli, e i dipendenti bancari sono ormai scesi sotto la soglia delle 1000 unità. La conseguenza per l’utenza, soprattutto quella meno informatizzata e più anziana, è l’impossibilità ad accedere a servizi bancari e finanziari di base, se non spostandosi, il più delle volte senza mezzi pubblici a disposizione, per decine di km. Tra le proposte operative quella rivolta alla Regione di istituire un Osservatorio Regionale del credito. La Campagna Uilca – ha spiegato il segretario nazionale Faglietti riferendo dei consensi ottenuti dai Governatori e sindaci di numerose regioni del centro-nord – intende accendere i riflettori sulla carenza di sportelli bancari nel territorio, che impatta negativamente sulla popolazione più vulnerabile e sulle imprese di piccole dimensioni, anche in considerazione della cruciale funzione sociale che le banche svolgono come presidio economico e di legalità nell’erogazione del credito.
Per Tortorelli “la chiusura delle filiali è purtroppo solo uno degli esempi della progressiva spoliazione di servizi nei nostri piccoli comuni che riguardano banche, scuole, sanità. Lo slogan della Uil “dare valore a chi crea valore” racchiude la nostra battaglia contro la desertificazione prima di tutto demografica, per invertire la tendenza e puntare su infrastrutture e servizi spendendo le risorse del Pnrr e dei fondi comunitari in questa direzione”.
Il Segretario Generale Nazionale della Uilca Fulvio Furlan, concludendo Potenza i lavori del Consiglio Regionale dell’organizzazione, ha sottolineato che “il Sud paga il prezzo più alto della chiusura delle filiali. Per questo la prima tappa del nostro tour al Sud in Basilicata (la seconda è a Bari) intende riaccendere l’attenzione delle Regioni e della politica tutta. Senza istituti economico-finanziari all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte tra tutte il Pnrr di cui l’uso delle risorse deve avvenire in maniera corretta ed efficace il Mezzogiorno resterà indietro. Tutto il sistema bancario del Paese – ha detto Furlan – va monitorato e non può essere limitato a due soli grandi poli mentre aggregazioni e fusioni tra banche vanno sottratti a logiche di profitti ed affrontati con logica industriale nell’interesse dell’economia del Paese”.