La chiusura annunciata (a breve) di un ristorante “storico” del centro storico di Potenza (La Tettoia) è purtroppo solo la conferma che l’allarme lanciato da Fipe-Confcommercio sulla grave situazione del comparto della ristorazione determinato da più fattori, tra i quali anche la mancanza di ricambio generazionale tra i titolari, messo insieme all’allarme Confcommercio sul destino del centro storico potentino non può essere ulteriormente sottovalutato. A sostenerlo è Confcommercio Potenza sottolineando che in tutto il Paese sono 30.000 le imprese a rischio chiusura, cosa che mette contestualmente in pericolo di almeno 130.000 posti di lavoro. Numeri drammatici che aggraverebbero la già difficile situazione di occupati nel settore.
C’è quindi la necessità di muoversi in fretta per mettere al sicuro il futuro delle imprese, ormai continuamente sottoposte a shock difficili da assorbire con riflessi molto pesanti sul ruolo di servizi del centro del capoluogo di regione sempre più in declino. Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio ha così commentato: “Un settore come il nostro uscito dall’emergenza in gravissime condizioni, va sostenuto con provvedimenti emergenziali di rafforzamento e di estensione temporale dei crediti d’imposta sui costi energetici, la rateizzazione delle bollette e nuovi interventi di sostegno alla liquidità delle imprese, anche con gli strumenti di garanzia pubblica. Inoltre va definito un Piano energetico nazionale che preveda la diversificazione delle fonti e dei fornitori, con l’implementazione di un “Recovery Fund Energetico” europeo, capace di correggere anche il perverso meccanismo di determinazione del prezzo dell’energia. Ma il settore ha bisogno anche di misure che affrontino i nodi strutturali emersi durante la pandemia. Per primo il lavoro, tema centrale per un settore che fa del servizio l’elemento premiante della sua offerta. Sono necessarie politiche attive in grado di riqualificare, innovare e investire sulle competenze – vecchie e nuove – e percorsi di orientamento per i giovani verso percorsi formativi e scolastici in grado di dare prospettive occupazionali, contrastando anche il dumping contrattuale che interessa il settore. Senza dimenticare il riordino delle norme che regolano il mercato, per dare corpo al principio “stesso mercato, stesse regole””.
C’è quindi urgenza di politiche di rigenerazione urbana che come ripete da troppo tempo Confcommercio Potenza, promotore dell’iniziativa “Moda e Sapori sotto le stelle”, considerino i pubblici esercizi come una risorsa e non un peso, ben consci che però le politiche non sono l’unica soluzione: le imprese devono quindi riorganizzare i loro processi con un occhio alla sostenibilità, guardando a lungo termine.
” È sempre un dispiacere quando un ristorante storico chiude ma – aggiunge Rosa Solimeno delegata Confcommercio Potenza – credo che nel caso specifico la causa che ha inciso di più sia l’avanzata età del titolare. Il bicchiere però non può essere visto sempre mezzo vuoto quando si parla di centro storico perché, pur essendo vero che ci sono tante saracinesche chiuse, riapre Oltre Le Mura ed altri due locali stanno per alzare la saracinesca nei prossimi giorni (uno a San Michele). Tanti sono gli imprenditori che continuano a credere ed a investire in centro storico! Il centro storico in ogni caso possiamo aiutarlo solo noi potentini! È nostro compito infatti, acquistare e consumare nel cuore della città, così da non far spegnere altre luci!!!”.