Si ripropone nelle aree agricole di Tricarico l’allarme cinghiali. La Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, sostenendo la richiesta dell’assessore comunale all’Agricoltura, Pancrazio Tedesco, rivolta alla Regione, ribadisce la necessità di individuare misure urgenti.
La Cia nella nota ricorda che in passato sono un migliaio le firme raccolte tra gli agricoltori e piccoli coltivatori a sostegno della Petizione popolare promossa dalla Cia Basilicata per sensibilizzare gli organi competenti ad assumere misure ed azioni tempestive per far fronte alla grave situazione creata dalla inarrestabile ed incontrollata proliferazione di cinghiali che dal Parco Regionale di Gallipoli-Cognato (area protetta) si inoltrano nelle contrade di Tricarico.
La Cia regionale ha denunciato che la presenza di cinghiali è la maggiore causa di danni alle coltivazioni agricole, in particolare dei vigneti in maturazione in questo periodo. Anche orti e campi di mais sono teatro di incommensurabili disastri. Se non affrontato il problema nel suo complesso rischia di degenerare superando il limite di sopportazione degli agricoltori.
Con la Petizione indirizzata al sindaco di Tricarico, al presidente del Parco di Gallipoli Cognato, al presidente della Provincia di Matera, e all’assessore all’Agricoltura e allo sviluppo rurale ed economia montana della Regione Basilicata, la Cia chiede l’adozione di un programma di abbattimento selettivo al fine di ripristinare il giusto equilibrio di tale specie nell’ambito del nostro territorio e tutte le misure al fine di indennizzare i danni provocati dalla fauna selvatica alle colture e agli allevamenti.
La situazione – è scritta ancora nella nota – è particolarmente grave nell’area del Parco Regionale di Gallipoli-cognato (area protetta) si inoltrano nelle contrade rurali e quindi nelle aziende agricole del comprensorio a cavallo tra il Materano e i Potentino. Le aziende più colpite sono quelle di Tricarico, Castelmezzano, Pietrapertosa e Accettura.
Da tempo – sottolinea Paolo Carbone, Ufficio Economico Cia – sosteniamo che è necessario scindere la questione dei danni da fauna selvatica e inselvatichita dell´attivita´ venatoria (nel senso che, ad esempio, non e´ una soluzione la dilazione dei calendari di caccia) e quindi dalla Riforma della L. 157/92. E´ dunque importante la presentazione di una proposta legislativa ´´ad hoc´´ che comprenda la riforma del sistema di risarcimento dei danni, le attivita´ preventive di conservazione dell´ambiente e le azioni ordinarie e straordinarie tese al contenimento delle specie dannose. E´ importante, comunque, che si superi la disomogeneita´ attuale, si semplifichino le procedure e si introducano criteri oggettivi per la stima dei danni, si istituisca un Fondo per risarcire le imprese agricole utilizzando anche parte dei proventi delle tasse di concessione governativa. In merito alle attivita´ preventive di conservazione dell´ambiente, molto importante anche l´impegno agricolo nelle politiche di sviluppo rurale e il fatto che i pagamenti diretti della Pac sono subordinati al rispetto dei criteri di eco-condizionalita´. Infine, laddove e´ necessario, le autorizzazioni dei piani di abbattimento vanno decise anche in collaborazione con i proprietari e i conduttori di fondi.
Lug 23