Una buona alimentazione per la salute e la crescita del bambino comincia dalla scuola: è questo il messaggio della Cia e dell’Agia (Associazione Giovani Imprenditori) che sostengono a Policoro le attività di Ortolab, laboratorio di educazione alimentare in svolgimento in questo fine settimana su iniziativa dell’Associazione Orto Sociale, attività che coinvolgonoi ragazzi e i docenti degli Istituti Comprensivi L.Milani e G.Paolo II di Policoro, con il patrocinio dell’Assessorato Politiche Sociali-Istruzione-Famiglia del Comune ionico. E’ la nutrizionista Antonella Catenacci a sottolineare che l’alimentazione sostenibile entra nelle scuolee costruisce davvero il futuro, grazie alla sensibilità e all’intraprendenza di chi ci crede. Per me – aggiunge – è una esperienza magnifica. Insegnare ai bimbi a mangiar sano è un modo meraviglioso per fare qualcosa di buono per il futuro. I dati di partenza: il 37% di ragazzi di 8-9 anni in sovrappeso o obesi e già tre anni fa il Ministero aveva evidenziato come il 32,3% degli alunni delle elementari avesse problemi di sovrappeso con record del 40% in Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise e Puglia. Il forte sovrappeso dei più piccoli, peraltro, non coincide con la percezione delle mamme sulla gestione alimentare delle proprie famiglie, con più del 90% di loro che – secondo i dati diffusi dal Rapporto Osservatorio Mamme – reputa la propria alimentazione fondamentalmente corretta e poco meno del 70% delle intervistate che ritiene di dedicare maggior attenzione all’alimentazione dei propri figli che a quella degli adulti della famiglia.
L’impegno della Cia per la qualità e la sicurezza alimentare a tutela dei consumatori, soprattutto bambini, è stato ribadito da Paolo Carbone (Turismo Verde Basilicata), RudyMarranchelli (Presidente AGIA Basilicata) e Nicola Serio (Presidente CIA Basilicata) ricordando tra le tante iniziative promosse l’ accordo tra la confederazione e i medici di famiglia tesa ad un’alimentazione sana e corretta indispensabile anche per prevenire malattie, le fattorie didattiche e più di recente le fattorie sportive con programmi specifici di alimentazione per quanti praticano sport non esclusivamente agonistico. La qualità dei prodotti, la loro tipicità, la sicurezza alimentare –sottolineano i dirigenti della Cia – hanno sempre rappresentato per noi un elemento cardine della sua strategia a tutela della salute pubblica, dei consumatori. La Cia – che intende intensificare le visite di scolaresche alle Fattorie Didattiche e realizzare laboratori e lezioni nelle scuole di educazione alimentare -vuole, così, promuovere la salute e far conoscere e rilanciare la tipicità dei prodotti italiani, da tutti riconosciuti come elementi importanti per una dieta ideale quella mediterranea. Azioni tese, quindi, a prevenire e a ridurre i rischi di una cattiva alimentazione. D’altra parte, la ricchezza delle nostre tradizioni agricolo-alimentari garantisce –continua – una risposta più che sufficiente non solo per tutti i gusti, ma anche per tutte le necessità dietologiche, siano esse per il mantenimento di uno stato di benessere che per i fini più squisitamente terapeutici. Di qui la necessità di rilanciare il consumo tra i bambini di frutta e verdura fresca e trasformata e di altri prodotti come succhi e spremute per contribuire alla lotta contro l’obesità infantile e migliorare le loro abitudini alimentari. E’ l’obiettivo del programma europeo “Frutta nelle scuole” attuato in circa 120 plessi scolastici delle due province lucane e che interessa oltre 25 mila alunni. La Basilicata, pertanto, si presta ampiamente per realizzare un moderno progetto e un modello da studiare e da far conoscere per valorizzare l’enorme “giacimento di salute” costituito dalle proprie produzioni agroalimentari tipiche. La base di partenza – conclude la Cia – è la scuola dove i bambini possono imparare a distinguere il cibo del fast food da quello di casa.
Set 30