Dal Bonus Ristorazione per la filiera lucana dei prodotti Dop e Igp e per la vendita diretta da parte delle aziende agricole della regione sono attesi buoni benefici. Lo sostiene Cia-Agricoltori Basilicata facendo riferimento ai dati diffusi in materia dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali: sono 46.692 le domande presentate per il bonus, di queste, 31.086 arrivate via web e 15.606 tramite gli Uffici Postali. In un mese sono state impegnate risorse per oltre 350 milioni di euro. Più nel dettaglio, l’importo totale dei contributi richiesti online, è di oltre 221 milioni per una media di 7.139,40 euro a domanda. Poste Italiane è impegnata nella fase di completamento della lavorazione delle domande pervenute attraverso gli uffici postali. La misura si rivolge a ristoranti, pizzerie, mense, servizi di catering, agriturismi e alberghi con somministrazione di cibo.
Il Fondo per la filiera della ristorazione – evidenzia Cia-Agricoltori – è finalizzato alla erogazione di un contributo a fondo perduto ed ha il fine di sostenere la ripresa e la continuità dell’attività degli esercizi di ristorazione ed evitare gli sprechi alimentari attraverso l’utilizzo ottimale delle eccedenze anche causate da crisi di mercato. Oltre ai prodotti DOP e IGP, per valorizzazione della materia prima di territorio si intende l’acquisto da parte del Soggetto beneficiario di prodotti da vendita diretta, oppure di prodotti ottenuti da filiera nazionale integrale dalla materia prima al prodotto finito. Inoltre, ai fini dell’attuazione della misura agevolativa sono considerati prioritari gli acquisti di prodotti DOP e IGP e di prodotti ad alto rischio di spreco. Le eccellenze enogastronomiche regionali della Basilicata – secondo il XVIII Rapporto Ismea-Qualivita – producono complessivamente 26 milioni di euro, di cui 14 milioni per il cibo tra Dop e Igp e 12 milioni per le bottiglie di vino Doc e Igp.
Cia-Basilicata ricorda che il sito https://iprodottidalcampoallatavola.cia.it/home-page/basilicata sempre online, consente a tutti, restando a casa, di acquistare e consumare, ogni giorno, i prodotti freschi della terra, ma anche prelibatezze e piatti della tradizione, con la garanzia di qualità assicurata dagli uomini e dalle donne di Cia. Bastano pochi secondi per individuare una delle oltre 20 aziende delle due province aderenti e più vicina e scegliere le materie prime di stagione o i prodotti, che gli agricoltori consegneranno a domicilio nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie previste dal governo per cercare di contenere la diffusione del Coronavirus. Infine, per garantire i consumatori ed evitare le truffe, al momento dell’acquisto, sarà consegnata una parola d’ordine da utilizzare al ricevimento della spesa.
Cia-Agricoltori Italiani offre questo servizio grazie alla collaborazione delle sue associazioni: al femminile (Donne in Campo), giovani (Agia), pensionati (Anp), per la vendita diretta (la Spesa in Campagna) e agrituristica (Turismo Verde).
“L’attività – sottolinea la Cia lucana – conferma la validità di iniziative che promuovono la vendita diretta dei prodotti dell’azienda agricola. Si completa e si integra il progetto “la spesa in campagna” e si punta a favorire inoltre l’incontro tra città e campagna, attraverso la valorizzazione dei territori rurali. Non solo. E’ una risposta alle esigenze più volte espresse dai cittadini di voler acquistare prodotti agricoli a prezzi ragionevoli. Cosa che nelle fattorie è oggi possibile”.