Continua a correre l’inflazione, che a settembre balza al +8,9% segnando il record dal 1985, mentre da ottobre la bolletta elettrica aumenta del 59%. Con conseguenze sempre più drammatiche sui bilanci delle aziende agricole e delle famiglie. Così Cia-Agricoltori Italiani, che rilancia il suo appello con le parole del presidente nazionale Cristiano Fini: “Il tempo è scaduto. Abbiamo assolutamente bisogno di stabilità, con un nuovo governo operativo il prima possibile, per mettere in campo misure strutturali anticrisi che possano ridare fiducia a imprese e cittadini”.
La Cia lucana ricorda le azioni messe in campo per sollecitare interventi e misure della Regione che per ora ha solo approvato un Avviso Pubblico di aiuti per impianti di autoapprovigionamento energetico con tempi medio-lunghi.
Il caro-energia ha ormai raggiunto livelli insopportabili -ricorda Cia- con migliaia di aziende che rischiano di chiudere perché non sono più in grado di sostenere nuovi aumenti dei costi. Nel frattempo, le famiglie continuano a perdere potere d’acquisto, per colpa di prezzi sempre più alti, anche per comprare il cibo, con i beni alimentari cresciuti dell’11,5% a settembre sullo scaffale del supermercato, senza alcun vantaggio per gli agricoltori.
Per questo, ribadisce il presidente di Cia, “il nuovo esecutivo da un lato dovrà sostenere e rilanciare i consumi, dall’altro attuare ulteriori misure a supporto della liquidità delle imprese. Ma soprattutto -conclude Fini- bisogna continuare a lavorare a Bruxelles per il blocco del prezzo del gas a livello europeo e per autorizzare le imprese agricole a immettere in rete energia elettrica prodotta con il fotovoltaico oltre i propri livelli annui di autoconsumo”.
In sintesi, le proposte Cia: Credito d’imposta per l’acquisto di gasolio agricolo, incluso riscaldamento delle colture in serra, per il 2022-2023; incentivi fiscali per sostenere l’acquisto di altri fattori produttivi (mangimi, fertilizzanti, sementi e piantine); autorizzare in sede Ue le imprese agricole a immettere in rete energia elettrica prodotta con il fotovoltaico oltre i propri livelli annui di autoconsumo.
E’ arrivato il momento di sfilarsi da questa guerra e di smetterla di mandare armi all’Ucraina oppure la guerra quella vera entrerà in casa nostra, e’ il momento che chi e’ stato eletto al governo difenda gli interessi nazionali e dica molto chiaramente alla UE e agli USA senza mezze frasi che non ci possiamo più permettere di fare sanzioni che si stanno rivelando un boomerang per noi e che tra poco ci saranno qui da noi rivolte popolari sanguinose, alla gente ormai non frega più nulla di questa guerra e guarda solo al proprio portafoglio, bisogna che ora si dica basta con questa guerra se vogliamo che si abbassino le bollette dobbiamo smettere di mandare armi, altrimenti chi e’ al governo si troverà ad affrontare tensioni sociali e rivolte popolari, meglio sfilarsi ora da questo caos o ci ritroveremo la guerra dentro casa nostra.
Il governo prenda una posizione netta chiara e inequivocabile contro questa guerra basta con l’invio delle armi e basta con le sanzioni altrimenti la rabbia popolare non si scaglierà contro la Russia o l’Ucraina ma contro i nostri politici di governo e di opposizione, l’Italia deve pensare ai suoi interessi, Meloni non perda tempo e si sfili immediatamente da questa guerra e dalle sanzioni.