Un assedio della Regione di agricoltori, di bandiere della Cia, trattori, mezzi agricoli, tante donne, insieme a giovani e pensionati, persino un’autobotte di latte, per sollecitare a rimettere al centro dell’agenda politica lucana l’agricoltura. Quella di oggi a Potenza davanti la sede del Governo Regionale è stata una giornata di protesta, di proposta e di orgoglio. La protesta racchiusa in cartelli e in slogan contro i costi dei mezzi tecnici, della burocrazia, della manodopera, la pressione fiscale, le storture e le speculazioni di mercato, l’agro-pirateria, la scarsa tutela del “Made in Italy”, alcune scelte di politica internazionale che sacrificano talune nostre produzioni (embargo russo, accordi con i Paesi Mediterranei), continuano a far crescere il divario tra costi di produzione e prezzi pagati agli agricoltori. Valgono per tutti il calo del 25 % per il grano duro, oltre il 50% per i peperoni, si riducono le quotazioni di oltre il 30 % per il latte, oltre il 40% per i pomodori e del 50% per le arance. Una situazione drammatica che sta davvero mettendo in ginocchio la tenuta delle imprese agricole italiane e lucane. Un agricoltore per pagarsi un caffè deve produrre e vendere 3 litri di latte, per comprare un filone di pane deve consegnare 10 chili di grano, per una spremuta al bar deve conferire 10 kg di arance, per un biglietto al cinema deve produrre e commercializzare fino a 30 chili di melanzane.
La proposta presentata in incontri in Regione tra la delegazione Cia (guidata dal presidente Nicola Serio e dal direttore Donato Distefano) con l’assessore all’Agricoltura Luca Braia e con il presidente del Consiglio Regionale Piero Lacorazza in Regione così sintetizzata:
• Ripensare in chiave moderna alle filiere ed ai modelli di aggregazione nei comparti della zootecnia, cerealicoltura, ortofrutta, viticoltura, olivicoltura e forestale;
• Sostenere il rafforzamento e l’insediamento di un sistema agro-alimentare sano, che si relaziona correttamente con la realtà agricola lucana e capace di produrre occupazione, trattenere valore aggiunto e valorizzare le eccellenti produzioni tipiche regionali;
• Favorire e sostenere anche nella nostra regione modelli di contrattazione e sistemi di quotazione indicizzati che tengano conto dei costi di produzioni;
• Un uso ottimale e razionale delle risorse del PSR 2014/2020, finalizzato al rafforzamento della competitività vera e strutturata delle imprese agricole, tenendo conto di tutte le specificità produttive e territoriali regionali;
• Favorire e sostenere le produzioni tipiche e tradizionali regionali attraverso l’adozione di un marchio regionale e relativi e disciplinari (Made in Basilicata) nonché efficaci azioni di educazione alimentare e campagne promozionali;
• Promuovere una vera semplificazione amministrativa tra imprese agricole e tutta la P.A. regionale e locale, “rottamare” la “mala burocrazia” (pur presente nella Regione Basilicata);
• Adoperarsi e coordinarsi con tutti i soggetti che hanno competenza in materia di controllo sulle attività e sulle imprese agricole affinché si giunga alla “unicità” dei controlli;
• Completamento della “governance” regionale e degli enti operanti in agricoltura, a partire dai Consorzi di Bonifica e non scaricando i costi di inefficienze ed “appesantimenti” sulle imprese e sul sistema agricolo.
• Affrontare rapidamente e con efficacia il diffuso problema dei danni da fauna e della insostenibile pressione faunistica sul territorio regionale.
L’orgoglio: il futuro della Basilicata non è il petrolio o solo Fiat. La Basilicata vera e reale, quella che mai delocalizzerà le proprie attività, è quella che produce cibi di qualità, una realtà fatta di migliaia di uomini e donne che – con le proprie quotidiane fatiche – danno lavoro e concorrono alla tutela ed alla preservazione del “bene comune” quali: ambiente, territorio, qualità del suolo, dell’acqua, biodiversità e bellezza dei nostri paesaggi. La Basilicata ha un cuore che batte e la fa vivere! Ed è un Cuore Agricolo! Una Basilicata Rurale che merita attenzione e rispetto, a cui è dovuta una vera politica agricola ed agro-alimentare!
Gli Agricoltori lucani saranno domani a Roma per manifestare contro le inefficienze di una struttura come AGEA, che non liquida – da mesi ed in molti casi da anni – le spettanze per richiamare Agea ed il Governo a compiere scelte coraggiose ed incisive e non limitarsi ad espressioni di “solidarietà di comodo” e di facile propaganda.
Il Presidente Pittella nella chat (facebook) con i lucani ha detto di “raccogliere il grido di sofferenza venuto oggi dagli agricoltori della Cia” e ricordando i primi avvisi delle misure del PSR ha detto che “certo si può fare di più e meglio” rinviando alla conferenza stampa di presentazione del cronoprogramma di misure da attuare e rafforzando la concertazione del Tavolo Verde.
Mag 04