Cia chiede ad assessore regionale Galella Tavolo per l’istituzione del Distretto Vitivinicolo di Basilicata. Di seguito la nota integrale.
La necessità di aprire un confronto con le organizzazioni professionali agricole per l’istituzione del Distretto Vitivinicolo di Basilicata è espressa dalla Cia-Basilicata in una lettera inviata all’Assessore alle Politiche Agricole Alessandro Galella. La sollecitazione – si precisa – è sostenuta da oltre 500 viticoltori con aziende ricadenti in arenali a denominazione d’origine protetta .Si chiede di di istituire presso il Dipartimento un tavolo tecnico a cui far partecipare Organizzazioni Professionali, Consorzi, Cantine oltre ad Alsia e Unibas per la definizione di un strumento di promozione e valorizzazione che è il Distretto Vitivinicolo Terre di Basilicata. Il Distretto dunque strumento non solo di aggregazione ma strumento di comunicazione di un territorio di storie, cultura e identità e peculiarità per creare un brand di forte impatto e di forte penetrazione di mercati e consumi. Siamo convinti che con tale percorso – afferma il direttore Cia Donato Distefano – possiamo dar corso ad una forte azione sinergica che può contribuire a dare un ulteriore apporto all’ economia lucana interagendo non solo sul momento strettamente produttivo ma anche sul versante turistico ricettivo enoturismo e enogastronomico. Intanto – riferisce la Cia – arrivano altri 6 milioni di euro per gli interventi previsti dal Fondo di solidarietà nazionale a sostegno delle aziende viticole danneggiate dalla peronospora. E’ stato approvato l’emendamento al Dl Asset che porta così a 7 milioni di euro l’ammontare complessivo al momento messo a disposizione dal decreto (primo stanziamento pari a 1 miliardo di euro). Alla Giunta Regionale si chiede di aggiungere risorse al fondo di solidarietà nazionale. Per le imprese agricole che vinificano, inoltre, solo per il periodo vendemmiale 2023 sarà possibile omettere in etichetta l’indicazione dell’annata di produzione delle uve a condizione che il 70% delle uve utilizzate siano state vendemmiate nel corso del corrente anno. Mentre per potenziare il controllo sulle superfici coltivate, per il 2023 viene assegnato ad AGEA un importo pari a 2,5 milioni di euro. Contestualmente, è stato rinnovato l’input a lavorare sulla prevenzione e sulla ricerca con un ruolo importante giocato dalle Tea che sulla vite hanno già fatto registrare in laboratorio risultati significativi.