La connettività a banda larga riveste un’importanza strategica per lo sviluppo e la competitività in tutti i comparti produttivi, prima di tutto l’agricoltura, così come ai fini dell’inclusione sociale e della creazione di nuova occupazione per i giovani. Ma specie nelle aree rurali l’accesso alla rete è ancora regno di pochi, mentre si allarga il “digital divide”. A sostenerlo è la Cia-Cionfederazione Italiana Agricoltori della Basilicata evidenziando che un primo passo per garantire la diffusione della banda larga nelle aree rurali è segnato dal piano di rafforzamento delle dorsali di collegamento per quindici Comuni lucani. Il progetto è finanziato con sei milioni di euro nell’ambito del Psr e si affianca ad altre due azioni già in corso e finanziate per 7,15 milioni di euro sempre con il Psr e per 12,5 milioni di euro con i fondi del Po Fesr 2007-2013. A questo progetto si aggiunge il programma più consistente della Giunta regionale per una spesa di circa 60 milioni di euro, finalizzato all’azzeramento del “digital divide” in territorio lucano e all’arrivo della “BUL” (banda ultra larga” in almeno 40 comuni della regione.
La Cia sottolinea che nelle aree rurali soltanto il 17 per cento degli abitanti può contare su una connessione costante e di qualità, contro l’89 per cento delle aree urbane. E il problema delle aree rurali e svantaggiate, dove le infrastrutture tecnologiche sono latenti soprattutto nel Mezzogiorno, “pesa” sulle imprese agricole: oggi le aziende informatizzate del settore primario sono circa 61mila (il 3,8 per cento del totale), ma con un gigantesco gap territoriale: la quota raggiunge i livelli massimi nel Nord-Ovest (10,9 per cento) e nel Nord-Est (8,1 per cento), mentre tocca valori minimi nelle Isole (2 per cento) e nel Sud (1,3 per cento).
Ma l’obiettivo di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva passa anche dal finanziamento ai servizi e alle infrastrutture Internet ad alta velocità e a un loro accesso diffuso a prezzi abbordabili. Per questo il grave ritardo accumulato dal governo nell’adozione dei provvedimenti attuativi per la concreta implementazione dell’Agenda digitale nazionale (che avrebbero dovuto essere emanati secondo una serie di scadenze ben definite) porta con sé immediati effetti negativi, in primis per quel che riguarda il “traguardo” della semplificazione amministrativa.
Di fatto, oggi la burocrazia fa perdere al sistema Italia qualcosa come 31 miliardi di euro, quasi 4.500 euro a cittadino. Soltanto all’agricoltura costa oltre 4 miliardi l’anno, di cui più di un miliardo addebitabile ai ritardi, ai disservizi e alle inefficienze della Pubblica amministrazione.
Ecco perché lo snellimento e la riduzione delle procedure e degli oneri burocratici, la semplificazione telematica, rappresentano un’esigenza fondamentale: sia per ridare slancio alle imprese che per migliorare il rapporto tra cittadini e amministrazioni pubbliche. Provvedimenti come la casella elettronica del cittadino, la fatturazione elettronica, i pagamenti e l’accesso alle pratiche online sono necessari per consentire finalmente un risparmio di costi, di tempo e di carta.
Ma una vera banda larga a disposizione dei cittadini e delle imprese porta anche altri vantaggi: aumenta le opportunità sociali ed economiche consentendo nuove possibilità di business, che a loro volta possono generare nuovi posti di lavoro, in un periodo in cui la disoccupazione giovanile è stabilmente sopra il 38 per cento; aumenta la produttività delle aziende riducendo i costi e favorendo la nascita di nuove start-up; permette allo Stivale di aumentare l’attrazione degli investimenti esteri. D’altra parte, si stima che ogni euro di investimento nel settore Ict generi un incremento sul Pil nazionale pari a 1,45 euro.
In questo senso, l’esperienza degli agricoltori “young” dell’Agia è esplicativa: in otto casi su dieci si connettono quotidianamente a Internet, mentre in 5 casi su dieci usano la rete per promuovere e/o vendere i propri prodotti. In questo modo raggiungono più facilmente i consumatori, ampliando la propria clientela. Non solo: soprattutto con i social media, che consentono un rapporto estremamente diretto col pubblico, possono condurre indagini di mercato per comprendere e anticipare i gusti e le esigenze dei compratori, orientando al meglio la propria offerta.
Ott 03