L’Associazione socio-culturale Basilicata Rurale è stata presentata ai dirigenti della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori in un incontro al quale ha partecipato Alberto Giombetti, coordinatore Giunta nazionale Cia. Si tratta di una struttura senza scopi di lucro di emanazione della CIA delle Associazioni di persone operanti nel sistema CIA, quali: ANP (Associazione pensionati) AGIA (Associazione giovani agricoltori); Donne in Campo (Associazione imprenditrici agricole) e di ASeS (Associazione solidarietà e sviluppo sede di Basilicata). Queste le sei finalità principali:
1) OSSERVATORIO SULLE POLITICHE DI WELFARE, LA QUALITA’ DELLA VITA, LA COESIONE E SUI FENOMENI SOCIO-ECONOMICI E DEMOGRAFICI NELLE COMUNITA’ E NEI CONTESTI RURALI DELLA BASILICATA.
2) ANIMAZIONE, AGGREGAZIONE E ATTIVITA’ SOLIDARISTICHE E DI ASSISTENZA A FAVORE DELLE COMUNITA’ E DELLE AREE RURALI.
3) TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLA CULTURA CONTADINA E PROMOZIONE E SOSTEGNO DELL’IDENTITA’, DELLE TRADIZIONI DELLE REALTA’RURALI LOCALI.
4) FAVORIRE UNA RINNOVATA ATTENZIONE IN PARTICOLARE VERSO LE GIOVANI GENERAZIONI, CIRCA L’IMPORTANZA, LE FUNZIONI PLURIME NELL’ECONOMIA, NEI TERRITORI E NELLA SOCIETA’ DELL’AGRICOLTURA E DELLO SVILUPPO RURALE.
5) CENTRO DOCUMENTALE E ARCHIVIO STORICO-LIBRARIO, RELATIVO ALLE ATTIVITA’, I PROGRAMMI, I PROGETTI DELLA RAPPRESENTANZA SINDACALE E L’ASSOCIAZIONISMO DEL SETTORE AGRICOLO LUCANO.
6) STRUTTURA DI COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE, ED ORIENTAMENTO DEGLI OPERATORI DEL SETTORE AGRICOLO, DELLA FILIERA AGROALIMENTARE E CONNESSIONE IN RETE DELLE COMUNITA’ RURALI E DEI PICCOLI COMUNI.
I rappresentanti dei 5 organismi compongono il Direttivo dell’Associazione “Basilicata Rurale”, che a sua volta eleggerà anche il Presidente. L’Associazione intende avvalersi prevedendone la funzioni e compiti nello statuto di un comitato tecnico di supporto circa le attività da sviluppare. Tale comitato è composto da: Prof. Ettore Bove, Dott. Pancrazio Toscano, Dott. Antonio Amato e Dott. Donato Muscillo.
Per Donato Distefano, presidente Cia Basilicata “si colma una carenza nell’associazionismo socio-culturale che a parte qualche iniziativa sporadica non si è occupato in forma più organica e duratura degli aspetti riferiti alle condizioni di vita e di lavoro delle popolazioni rurali che da noi rappresentano i due terzi dell’intera popolazione regionale. La vicenda della chiusura di alcuni uffici postali in contrade rurali della Basilicata – aggiunge – è particolarmente significativa della disattenzione e sottovalutazione a questa problematica: basta infatti chiudere un ufficio postale per privare una comunità di un servizio essenziale, come del resto accade per i servizi socio-sanitari-assistenziali del tutto carenti ed inadeguati rispetto alla popolazione anziana delle nostre campagne”.