Cia, Decreto rilancio: “Dopo emergenza sostegno comparti più danneggiati. Risolvere il deficit nei servizi sanitari delle aree interne”. Di seguito la nota integrale.
Dopo l’emergenza Coronavirus, il Dl Rilancio varato dal governo per la fase 2, è di estrema importanza per traghettare l’Italia fuori dal lockdown e dai suoi effetti negativi sull’economia. Per questo, Cia-Agricoltori italiani, ritiene fondamentale che le misure messe in campo per il settore produttivo e, in particolare, per l’agricoltura, trovino soluzione in tempi brevi.
‘’Ora, infatti, -secondo il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- per il settore agricolo e agroalimentare non è più il tempo delle attese. Dopo aver dimostrato grande tenuta durante il periodo emergenziale, garantendo cibo sano e di qualità agli italiani, occorre assicurargli, fattivamente, misure che sostengano i comparti più danneggiati ed esposti e che sappiano accompagnare le aziende in una fase inedita di consumi’’.
Cia sostiene, dunque, come adesso, sia cruciale il lavoro parlamentare di conversione in legge del Decreto. Ciò, per intervenire su una serie di elementi, sia nell’ambito del capitolo dedicato alle misure agricole, sia in quello trasversale applicabile a tutte le attività produttive.
‘’In quest’ottica -sottolinea Scanavino- è opportuno, in primo luogo, che il Fondo emergenziale a tutela delle filiere in crisi, possa essere gestito in maniera efficace, andando a risarcire le perdite dei comparti in sofferenza e sia, al tempo stesso, attuato in tempi rapidi’’.
Cia richiama poi, l’attenzione del governo sul settore agrituristico che, per via dell’azzeramento delle entrate reddituali, merita tutti gli sforzi affinché le misure previste siano di semplice applicazione e realmente efficaci per gli operatori.
Si conferma necessario, per Cia, anche il sostegno al Made in Italy, attraverso strumenti orientati sia al consumatore sia al rilancio dei prodotti agricoli italiani, all’interno del canale commerciale Horeca che sta tentando di ripartire dopo la lunga chiusura.
Cia ricordaquanto sia importante per le aziende agricole poter usufruire degli aiuti previsti nelle misure orizzontali a fondo perduto, ma è necessario che vengano stabilite le risorse ad hoc per i vari comparti.
Inoltre, la fase 2 dell’emergenza Coronavirus decreti una positiva inversione di tendenza, risolvendo definitivamente il deficit nei servizi sanitari delle aree interne. Così Anp, l’associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani che indica le priorità da affrontare con i 3,2 mld previsti nel Dl Rilancio per la sanità pubblica italiana. Per Anp-Cia, occorre riprogettare il sistema sanitario nelle sue articolazioni regionali, partendo dal potenziamento delle strutture ospedaliere, secondo le esigenze che la pandemia ha reso evidenti. Servono percorsi di cura della persona dedicati e la riorganizzazione dei servizi sul territorio, rafforzando la dotazione di personale medico e infermieristico.
Secondo Anp-Cia va, infatti, implementato il sistema delle cure primarie, in particolare nelle zone rurali d’Italia con centri ospedalieri di prossimità e poliambulatoriali h24, come le case della salute, e rivisto completamente il sistema dell’assistenza domiciliare, in particolare alle disabilità e alla non autosufficienza, con l’introduzione per esempio della telemedicina o delle farmacie rurali. Occorre, inoltre, promuovere l’azione del volontariato e degli attori sociali del terzo settore. Queste, sono solo alcune delle priorità che, oggi, evidenzia Anp-Cia ricordando, qualora ve ne fosse ancora bisogno, il valore del sistema sanitario nazionale, grande elemento di coesione sociale e di tutale della salute, primo diritto fondamentale per i cittadini.
Le politiche socio-sanitarie devono, quindi, per Anp-Cia, tornare a essere una priorità nell’agenda politica del governo, rappresentando anche la precondizione per la tenuta e lo sviluppo economico del Paese, nonché un elemento di competitività per i territori.