Per dare il giusto riconoscimento ai soggetti sociali protagonisti del successo della fragola del Metapontino – che insieme agli agricoltori sono i lavoratori – la Cia del Metapontino ha allestito uno stand all’interno della Sagra della Fragola di Scanzano Jonico. “Accogliendo l’invito del parroco don Antonio – sottolinea il presidente della Cia Metapontino Donato Sabato – abbiamo voluto concentrare l’attenzione sui temi sempre più attuali dell’accoglienza e dei servizi per i lavoratori, specie quelli stranieri ed extracomunitari, che si occupano del delicato lavoro di raccolta”. Per il dirigente della Cia la stagione è iniziata bene e gli auspici sono di concluderla positivamente per rafforzare il PIL agricolo della Basilicata al 22% rappresentato dalla fragolicoltura che impiega circa 15 mila addetti impegnati nei mesi di grande raccolta. Più di mille gli ettari dedicati quest’anno e un valore commerciale che si aggira intorno ai 100 milioni di euro. La Cia ha messo in campo servizi specifici a favore degli imprenditori e dei lavoratori sottolineando che la difficoltà nel reperire manodopera resta il problema principale. Un piano di azioni a dimostrazione che la fragola non è solo “business” ma anche solidarietà. “E’ una situazione – aggiunge il dirigente Cia – che si ripete puntualmente da anni. Per questo molti agricoltori hanno ridotto l’estensione di fragole e riconvertito alcune produzioni come le drupacee sostituite da agrumi che richiedono decisamente meno manodopera. Il fatto nuovo nel Metapontino è l’attività avviata da sindaci e parroci del Metapontino che stanno facendo sforzi nell’accoglienza per dotare di alloggio e servizi agli immigrati. Per noi è indispensabile fare sistema e rete con tutti i sindaci in modo particolare con quegli dei comuni delle aree interne, dove è in atto un fenomeno aggressivo di spopolamento, per mettere in pratica una forma di accoglienza diffusa e non ghettizzata per dare una risposta a tre questioni straordinarie come la mancanza di manodopera, l’immigrazione e lo spopolamento delle aree interne. Naturalmente deve essere funzionante un sistema di trasporto pubblico per portare i lavoratori dalle aree interne al metapontino”.