In Italia solo l’8% è favorevole a comprare prodotti alimentari, vini e liquori attraverso il canale dell’e-commerce. Un italiano su tre (32%) usa i social network prima di comprare in rete ed il 23% non impiega ancora internet per la spesa. I dati di un Rapporto realizzato dalla prima società di indagine di mercato – la “Nielsen Global Marketing” – conferma ed aggiorna uno studio della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori che risale a qualche anno e con essa rafforza la valutazione della confederazione che la pratica dell’acquisto via internet dei generi alimentari in Italia é fortemente frenata dallo scetticismo dei consumatori. Il fatturato complessivo del segmento è calcolato intorno ai 250 milioni di euro.
Secondo la Cia, in Italia, infatti, “volano” gli acquisti sul web di “Turismo” ed “Elettronica da consumo”, con una movimentazione di oltre 2 miliardi di euro l’anno, e, oltre all’alimentare, va male anche l’editoria. Dati che, per la Cia, esplicitano una diffidenza di fondo degli italiani che, quando vogliono comprare alimenti e libri, preferiscono “toccare con mano” il prodotto, mostrando scetticismo verso l’acquisto a distanza.
In questo senso, secondo la ricerca della Cia, risultano fortemente penalizzati i prodotti freschi come frutta e ortaggi che non vengono scelti guardando solo un’immagine da catalogo. Vino, birra, biscotti, tè e caffè coprono circa il 60% delle vendite di questo specifico segmento della commercializzazione. Questo significa che in Italia ci sono ancora ampi margini di sviluppo del mercato dell’online visibili soprattutto negli acquisti di alimentari o prodotti per la persona. E’ sintomatico il fatto che la maggior parte degli acquisti in Rete venga fatta da PC, a differenza di ciò che avviene in quelle aree con uno sviluppo tecnologico più recente (soprattutto Asia), dove l’acquisto online si espleta in movimento (cellulari e tablet). Secondo le statistiche del gigante delle vendite in rete E-bay si transa nel sistema una bottiglia di vino ogni tre minuti e un prodotto enogastronomico ogni 60 secondi.
Ma la Cia sta provando a promuovere l’e-commerce. L’Associazione Nazionale “la Spesa in Campagna“, pratica la filiera corta e la qualità degli alimenti. Il consumatore può acquistare i prodotti con diverse modalità:
Punto vendita in azienda: recarsi direttamente in azienda per acquistare i prodotti. Il cittadino/consumatore avrà occasione di conoscere da vicino lo stesso imprenditore, l’attività agricola, le tecniche di coltivazione e di allevamento animali, la cultura contadina, nonché di godere del paesaggio agrario circostante, delle bellezze naturali e artistiche del territorio.
E-commerce: procedere all’acquisto on – line con la consegna a casa del prodotto scelto, sempre con la massima trasparenza sulle condizioni di vendita, di spedizione e i tempi di consegna, secondo gli standard di sicurezza garantiti dalle più avanzate tecnologie moderne.
Mercato contadino: un’iniziativa che raccoglie piccoli produttori agricoli locali e li mette direttamente in contatto con i consumatori finali nelle piazze dei tanti comuni d’Italia.
Bottega locale: un’aggregazione di aziende agricole del territorio che portano i propri prodotti nella bottega e che hanno scelto di gestire in maniera associata la vendita diretta.
Relazioni dirette si possono sviluppare con i GAS – Gruppi di acquisto Solidali presenti sul territorio, per organizzare la fornitura dei prodotti con modalità concordate sulla base delle loro particolari esigenze
Le aziende che aderiscono al circuito “la Spesa in Campagna” rispettano regole precise che prevedono anche la disponibilità a sottoporsi a verifiche, che, secondo i principi del controllo partecipato, sono aperte ai rappresentanti delle associazioni dei consumatori.
Quando parliamo di territori come destino e pensiamo principalmente alle aree interne – sottolinea Rudy Marranchelli presidente dell’Agia (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli), uno dei più convinti sulle potenzialità dell’e-commerce per le produzioni alimentari della nostra regione – non possiamo che guardare con interesse ad un servizio di e-commerce per la vendita dei prodotti tipici delle aziende agricole, facendo promozione attraverso la forza della geolocalizzazione, che sta diventando uno strumento fondamentale per essere trovati ed esistere sulla rete, soprattutto da quando si è diffuso l’uso di smarthphone e di tutti gli altri dispositivi mobili. La tendenza dei consumatori –continua – è quella di ricercare prodotti e servizi localmente. Per l’impresa, quindi, essere individuati all’interno di ricerche ottimizzate per località geografiche è fondamentale.