Con le temperature notturne – che in alcune aree della regione hanno toccato sino a meno 8 gradi nel Potentino e meno 6 nel Materano – è il gelo il nemico numero uno per gli agricoltori lucani. La neve invece è stata salutata con favore perché allevia la nota situazione di carenza idrica e favorisce l’incremento degli invasi. Una boccata di ossigeno e di fiducia in aree già sfiancate da numerosi problemi legati alle crisi di mercato. Gli uffici della Cia-Agricoltori di Potenza e di Matera come quelli comunali stanno monitorando la situazione e sono impegnati a raccogliere le segnalazioni dei produttori che si preparano ad affrontare le preannunciate (dai metereologi) ulteriori gelate. Non siamo, da noi, ai cappotti per i baby vitellini e coperture per le verdure o lampade anti gelo e impianti di riscaldamento in funzione a pieno ritmo, come in altre parti del Paese, ma affrontare adeguatamente l’allerta è fondamentale per ridurre i danni. Le preoccupazioni maggiori riguardano nel Metapontino alcune varietà di pesche ed albicocche precoci in fioritura e le drupacee precoci ma anche orticole in campo prossime alla raccolta (piselli, fave, patate, meloni, lattuga, finocchi, tra gli altri) che risentono più di altre del gelo. Sempre nel Metapontino – riferisce Giuseppe Stasi, presidente Cia Matera – si è verificata una gelata pesante in quanto le temperature sono scese sotto lo zero di 5 gradi e considerando il periodo dove le piantagioni primizie di drupace e fragoleti sono in piena fioritura e con frutticini i danni sicuramente saranno ingenti ma questo si può verificare solo nei prossimi giorni. Per gli alberi da frutta, complice la “finta primavera” di gennaio, sono andati in fioritura precocemente, e ora rischiano di subire uno shock “agghiacciante”.
I problemi per i produttori, oltre a quelli di limitare i danni – dicono agli uffici Cia – sono principalmente due: costi aziendali in aumento per l’elettricità (serre e strutture su tutte); fronteggiare le speculazioni di mercato sulle produzioni ortive che i grossisti vorrebbero acquistare sul campo a meno. Quest’ultimo caso evidenzia la solita questione: il consumatore dal fruttivendolo “scarta” la lattuga o i carciofi segnati dal gelo e il produttore, spesso, è costretto a svendere. Inoltre si rilevano problemi di natura logistica per mancate partenze dei camion per il ritiro e le consegne di prodotti freschissimi già pronti e imbustati. Anche se l’altra faccia della medaglia: con il forte abbassamento delle temperature si registra un boom per le zuppe a tavola con un aumento stimato pari al 20% negli acquisti degli ingredienti base per la loro preparazione, dalle verdure ai legumi. Le verdure di stagione danno il giusto quantitativo di sali minerali e vitamine antiossidanti che sono di grande aiuto per combattere le conseguenze dello stress del cambio repentino di temperatura sull’organismo.
E’ ancora presto – dice Stasi – per determinare con esattezza l’entità dei danni, ma vedere le gemme/i fiori cristallizzati è un brutto colpo anche perché non sono numerose le aziende che hanno stipulato assicurazioni contro il gelo.
Feb 28