Al 20 novembre le quotazioni di clementine sul mercato del Metapontino (fonte Ismea) sono di 0,45 centesimo/kg con un calo del 5,3% in pochi giorni. Quotazioni pressochè dimezzate rispetto a fine ottobre scorso quando le clementine del Metapontino raggiungevano quotazioni di 0,70 centesimi/kg. La Cia-Agricoltori Matera-Metapontino riaccende i riflettori sull’intero comparto agrumicolo con la solita situazione che vede sui banchi dei fruttivendoli le clementine vendute anche a 2 euro/kg. Nonostante l’ottima qualità e la buona disponibilità di prodotto quest’anno per le clementine, soprattutto per quanto riguarda il calibro medio-piccolo,per gli agrumicoltori sembra accentuarsi la tendenza negativa della campagna 2018/19 quando gli acquisti di clementine sono calati del 4,7% rispetto alla campagna precedente. Contemporaneamente è diminuito il prezzo medio (-5,4%) e di conseguenza la spesa delle famiglie (- 9,8%)
Tutta la filiera agrumicola nel corso della campagna 2018/19 ha registrato un calo sia in quantità, sia della spesa. I prezzi medi al dettaglio si sono confermati sui livelli della campagna precedente (-0,4%). La riduzione degli acquisti ha interessato tutti i principali prodotti, arance, limoni, clementine e mandarini. Nella campagna 2018/19, gli acquisti di arance sono diminuiti dell’1,9% ma la spesa è cresciuta dell’1,5% a causa dell’aumento del prezzo medio al dettaglio (+3,5%). Il dato degli acquisti di arance 2018/19 è in linea con quello medio delle ultime tre campagne mentre la spesa è cresciuta del 7,6% a causa dell’aumento del prezzo medio al dettaglio. Le aziende agrumicole lucane rappresentano il 4% del totale nazionale mentre le superficie coltivate ad agrumi sono il 5%.
Attualmente, nonostante l’emergenza sanitaria ancora in corso – sottolinea la Cia – i consumatori sono meno orientati all’acquisto di prodotti ad alto contenuto di vitamina C e questo ha portato ad una diminuzione della richiesta di agrumi, sia rispetto allo scorso aprile (momento critico della pandemia) sia rispetto all’inizio di questa campagna. La situazione di incertezza che il nostro Paese sta vivendo sta generando confusione anche nel consumatore e questo, purtroppo, non permette di prevedere in maniera chiara l’ andamento della domanda per le prossime settimane. Ma il calo della domanda è dovuto anche ad altri tre fattori: la chiusura del canale horeca nelle zone rosse, le alte temperature delle ultime settimane che non hanno invogliato i consumatori all’acquisto di un prodotto tipicamente consumato in periodi più freddi e, infine, va ricordato che durante il mese di novembre storicamente la richiesta di agrumi è solita diminuire.