Sulle nuove norme relative al patentino per le macchine agricole (che entreranno in vigore dal prossimo 12 marzo) è indispensabile una congrua proroga, in modo da ricercare le soluzioni più adeguate e sostenibili per gli agricoltori. Una richiesta in tal senso è stata fatta dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori Basilicata che evidenzia che la meccanizzazione riguarda ormai una quota rilevante delle aziende agricole lucane: quelle che utilizzano mezzi meccanici di uso agricolo (di proprietà, in comproprietà o forniti da terzi) secondo i dati del censimento sull’agricoltura sono in tutto 69.924, pari all’85,4% del totale. Riguardo al titolo di utilizzazione prevalgono, in linea di massima, la proprietà e il contoterzismo passivo (mezzi forniti da terzi), mentre la comproprietà dei mezzi riguarda solo una piccola percentuale di aziende. La proprietà è particolarmente diffusa per i piccoli mezzi meccanici (38 su 100 aziende utilizzatrici possiedono almeno un motocoltivatore e/o
una motozappa e/o una motofresatrice e/o una motofalciatrice) e per le trattrici (circa 29 su 100 aziende che utilizzano mezzi meccanici). Al contrario, il contoterzismo passivo risulta essere il titolo di possesso prevalente nell’utilizzazione di tutti gli altri tipi di mezzi, soprattutto di quelli meno versatili e più costosi, come le mietitrebbiatrici o le macchine per la raccolta automatizzata dei prodotti aziendali. Le aziende che ricorrono a mietitrebbiatrici esterne all’azienda sono 30.933 (pari al 55,4% delle aziende con seminativi), mentre quelle proprietarie di questo tipo di mezzo sono soltanto 1.731 (pari al 3,1% delle aziende con seminativi). Le aziende che ricorrono a macchine fornite da terzi per la raccolta completamente automatizzata dei prodotti sono solo 305 (pari allo 0,4% delle aziende con SAU); scarso il numero delle aziende proprietarie (154, pari allo
0,2% delle aziende con SAU. Un altro elemento che caratterizza il “parco macchine agricole” nella nostra regione è l’anzianità delle macchine stesse che per la Cia è una delle cause della frequenza di incidenti nel lavoro dei campi.
La Cia manifesta un giudizio negativo in merito all’accordo Stato Regioni che introduce l’abilitazione all’utilizzo dei trattori e di altri macchinari e alla legge di stabilità che comporta la revisione delle macchine agricole. Norme che rappresentano ennesimi insostenibili oneri per le imprese agricole, già sottoposte ad una miriade di nuovi e complessi adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro.
In merito all’abilitazione delle macchine agricole, oltre al fatto che obbligo mal si concilia con l’organizzazione del lavoro in agricoltura dove i rapporti sono per lo più a tempo determinato e presso più aziende, mancano anche chiarimenti amministrativi essenziali rispetto all’applicazione dell’accordo. In particolare, non vi è chiarezza sulla modalità di attestazione dell’esperienza biennale per gli operatori agricoli.