La riapertura avvenuta in mattinata dell’ufficio postale di Sant’Antonio Casalini, frazione rurale di Bella con oltre 250 aziende agricole e zootecniche, è il più concreto risultato del progetto del modello lucano di “Sindacato agricolo del territorio”, avviato negli ultimi anni dalla Cia della Basilicata. E’ il commento della Confederazione Italiana Agricoltori del Potentino sottolineando che i dirigenti locali come gli agricoltori associati sono stati, dal primo momento, in prima fila nella mobilitazione contro la chiusura dell’ufficio postale, contrastata efficacemente dal Comune con il ricorso al Tar dopo le proteste e le petizioni popolari, a riprova che il “sindacato dei luoghi” si costruisce con l’impegno diretto sui problemi della qualità della vita delle popolazioni rurali di cui i servizi postali sono un elemento rilevante. Mentre cresce l’esigenza nelle aree agricole e rurali lucane di avere tempestivi servizi soprattutto tra gli anziani e tra le persone non autosufficienti – continua la nota – non potevamo continuare ad assistere inerti alla riduzione o cancellazione di importanti servizi come quelli postali proprio nelle contrade rurali e nei più piccoli comuni agricoli. Nel caso di S. Antonio Casalini per la distanza dal centro abitato i disagi sarebbero stati insopportabili. Non si deve sottovalutare – è scritto nella nota – che in Basilicata i pensionati risiedono per un terzo nelle aree rurali che raggiungono circa le 3 mila contrade abitate, a testimonianza della specificità della condizione di vita dei pensionati agricoli. E con l´accrescere dell’età aumenta in maniera esponenziale il bisogno dei servizi e di assistenza. Un fenomeno questo che si accentua ancora di più nelle campagne e nelle zone rurali, dove proprio i servizi sociali sono minori rispetto a quelli dei centri urbani. Gli anziani hanno bisogno di risposte chiare, di interventi mirati, di politiche realmente concrete. Gli ultrasessantenni sono circa il 20 per cento della popolazione ed entro 15 anni raggiungeranno il 25 per cento.
Il modello che come Cia della Basilicata abbiamo sperimentato e che ci viene riconosciuto come “esempio” da seguire in altre realtà regionali – afferma il presidente regionale della Cia Donato Distefano – è un primo importante punto di riferimento. Come la rete di assistenza tecnica e di servizi alle imprese agricole della Basilicata che stiamo mettendo a punto per costruire, attraverso le ultime annualità del Psr 2007-2013, preparando la gestione del sessennio 2014-2020 con la nuova Pac, un più efficace modello di impresa competitiva. Parte integrante del nostro patrimonio di “sindacato agricolo” è senza dubbio la “Carta di Matera” che si basa su una buona alleanza tra agricoltori, amministratori regionali e locali, politici ed espressioni della società civile per scongiurare il rischio di mettere fuori mercato centinaia e centinaia di imprese lucane ed è fondato sul riconoscimento del contributo dell’agricoltura allo sviluppo ed all’occupazione, al benessere sociale nella sua accezione piu’ ampia (qualita’ della vita, coesione sociale, biodiversita’, ambiente, paesaggio).
Per la Cia la “mission” di far diventare la Confederazione il “sindacato dei luoghi” per rappresentare non solo i fattori economico-produttivi ed agronomici, imprenditoriali ma anche territoriali è una sfida sempre aperta. Attraverso questa impostazione – dice ancora Distefano – intendiamo governare e non subire gli eventi, anticipare e costruire soluzioni, coniugare politica della rappresentanza, attività professionale, funzione economica, progettualità di sviluppo dei territori che non può non partire dalle condizioni di vita, dai diritti ai servizi essenziali delle popolazioni rurali. Una struttura ed un sistema sindacale e professionale, sempre più efficace per i bisogni del mondo agricolo e rurale, che intende aprire un nuovo protagonismo del settore nelle politiche di coesione e di sviluppo del nostro territorio riposizionando in modo più marcato i punti di forza del comparto agro-alimentare-rurale-ambientale, sinonimo di qualità, salubrità, sicurezza, fruibilità.