Per la Cia-Agricoltori Cibus, la fiera emblema del Made in Italy e del settore agroalimentare italiano nel mondo, a cui tra le 2mila aziende presenti partecipano produttori aderenti alla Cia, è l’occasione per fare il punto del comparto. La Basilicata con un totale di 19 Cibi e Vini certificati DOP IGP, è la Regione numero 17 in Italia per prodotti DOP IGP STG, a cui si aggiungono le 3 STG nazionali e le 2 Bevande Spiritose IG regionali, per un totale di 24 Indicazioni Geografiche. A livello economico, secondo le ultime stime dell’Osservatorio Ismea-Qualivita, il settore dei prodotti DOP IGP in Basilicata vale 14 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 14,3% e quello vitivinicolo per il 85,7%. In dettaglio con un totale di 6 Vini DOP IGP, è la Regione numero 18 in Italia per prodotti certificati. A livello economico, secondo le ultime stime dell’Osservatoio Ismea-Qualivita, il settore del Vino DOP IGP in Basilicata vale 12 milioni di euro (85,7% del paniere IG del Paese). Per prodotti agroalimentari a Indicazione Geografica con un totale di 13 Cibi DOP IGP, è la Regione numero 13 in Italia; ad essi si aggiungono le 3 STG che insistono sul territorio regionale. A livello economico, secondo le ultime stime dell’Osservatorio Ismea-Qualivita, il settore del Cibo DOP IGP in Basilicata vale 2 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che ha un peso del 14,3% sul totale del paniere delle Indicazioni Geografiche del Paese.
La stagione estiva – sostengono i presidenti della Cia di Potenza Giannino Lorusso e Matera Giuseppe Stasi- è forse quella più significativa a testimoniare il legame cibo-territorio con i turisti che vengono da noi e al ritorno scelgono come “souvenir” prodotti tipici alimentari e vino da portare a casa. Abbiamo un potenziale enorme che non a caso è indicato dal Rapporto Censis come “energia positiva”, tenuto conto che la quota dell’export alimentare del “made in Basilicata” è appena dello 0,1% dell’ammontare complessivo delle Regioni del Sud . La produzione di prodotti tipici è importante per le varie zone della Basilicata perché è anche fattore di comunicazione della cultura e del paesaggio in cui questi sono inseriti. Per questo motivo dobbiamo lavorare per innalzare la qualità dei prodotti tipici che calati nel contesto degli agriturismi, alberghi, borghi albergo, ristoranti, musei della civiltà contadina, artigiani, commercianti consentono di proporre l’intero territorio, dando così vita ad una nuova filiera agricoltura-turismo-ambiente-cultura. L’obiettivo centrale è quello di accrescere la fruibilità del territorio e le opportunità occupazionali dei territori rurali attraverso lo sviluppo e il sostegno di attività non tradizionalmente agricole. C’è poi da contrastare efficacemente l’agripirateria: una “rapina” da 7 milioni di euro l’ora e da 60 miliardi di euro l’anno, di cui alcune centinaia di milioni di euro solo in Basilicata.