A Luglio le richieste di cassa integrazione in Basilicata sono state per oltre 513mila ore con un incremento del 55,1% rispetto a giugno. A “schizzare” la cassa in deroga con circa 174mila ore, preceduta comunque dalla ordinaria (230mila ore) e seguita dalla straordinaria (110mila ore). I lavoratori lucani interessati, complessivamente, sono stati 3.023 (1.355 per l’ordinaria, 1.022 per la deroga e 646 per la straordinaria) con un aumento di 1.074 unità rispetto a giugno. Sono i dati del 6° Rapporto UIL sulla Cig. In dettaglio è la provincia di Potenza a registrare la differenza più consistente di incremento (più 95,9% in un mese) con 383mila ore rispetto alle 130mila del Materano (meno 3,7%). Da gennaio a luglio l’ammontare complessivo di cig sfonda il muro dei 4,5 milioni di ore (di cui ¾ di straordinaria) per 3.852 lavoratori.
Pur nella consapevolezza che nel mese di luglio l’industria assorbe un enorme bacino di ore di cassa integrazione, la situazione – commenta il segretario regionale della Uil lucana Carmine Vaccaro – resta complicata. Le aspettative di difficoltà del Mezzogiorno, come anche della nostra regione richiedono uno spirito di “ricostruzione nazionale”, come se uscissimo da una guerra persa e distruttiva. Il tempo del conflitto sociale deve tendere verso il tempo della cogestione lavoro/capitale dei processi produttivi ed economici. Al Sud serve concretezza, non un altro masterplan. Ora – dice il sindacalista – tutti si accorgono che questo è uno dei tanti problemi da risolvere, salvo poi non attuare una cabina di regia nazionale per coordinare gli investimento e vigilare sulla loro realizzazione”.
Nel ricordare che sulla questione meridionale, “già da tempo abbiamo programmato un’assemblea nazionale della Uil per il 17 settembre a Bari su sviluppo, contratti e Sud”, Vaccaro aggiunge che “per agganciare realmente la ripresa è necessario che l’economia regionale metta a valore i ‘motori’ straordinari che la attraversano e deve farlo con maggiore strategia politica, di capacità programmatica e di vivacità ‘istituzionale’: è assolutamente significativo l’impulso derivante dagli eventi connessi alla designazione di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019. Ed è importante la ripresa del comparto automotive, con rilancio globale di FCA. Inoltre le proposte del Centro Studi Sociali e del Lavoro per l’avvio imminente del nuovo ciclo di spesa dei fondi strutturali 2014-2020, imperniato sulla filosofia della “smart specialisation”, sono la “bussola” per la strada da percorrere in direzione del cambiamento e dell’affermazione di un nuovo modello di specializzazione produttiva in grado di esaltare le vocazioni di eccellenza della Regione nei settori a più alte prospettive di crescita (agroalimentare di qualità, turismo di nicchia, green economy, geodesia, chimica verde, ecc.). E più in generale, dentro un nuovo modello di welfare, che, sia pur contraddittoriamente, faticosamente e con competenze inadeguate, si sta affacciando anche nella nostra Regione, fatto di presa in carico individualizzata e responsabilizzazione attiva dei soggetti. Evidentemente, però, serve una riorganizzazione complessiva del sistema governance. Che significa riorganizzazione della Regione e degli Enti locali, secondo un modello reticolare e cooperativo, ma anche un rilancio moderno, scevro dalle nostalgie del passato di un efficace meccanismo di concertazione sociale, che non sia una liturgia stanca, ma che consenta una effettiva cogestione e corresponsabilizzazione nei processi”.