“L’annuncio che la Fiat ha richiesto per lo stabilimento di Melfi la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione aziendale dal prossimo 11 febbraio al 31 dicembre 2014 non è certo di quelli da accogliere senza battere ciglio e a cuor leggero. Tutt’altro, per tranquillizzare operai e con essi intere comunità locali della nostra regione, chiarimenti e precisazioni devono venire dal management Fiat e dal Premier Monti che il 20 dicembre scorso si fece garante del piano di investimenti Fiat parlando di nuovo rapporto tra Fiat e Governo con la frase passata alla storia: “Qui a Melfi nel 1993 è nata la Punto oggi vediamo nascere quello che definirei punto e a capo, cioè una svolta nel rapporto fra la Fiat e l’Italia”.
E’ quanto afferma il consigliere regionale Nicola Benedetto del Centro Democratico (Cd).
“Abbiamo il diritto di sapere – aggiunge – come si utilizzerà questo lunghissimo periodo di sospensione produttiva con la cig a rotazione per preparare la fabbrica di Melfi alla produzione dei due modelli di mini Suv, quale sarà l’effettiva produzione di auto, come si garantiranno i livelli occupazionali agli attuali 5.500 addetti circa e alle altre migliaia di addetti dell’indotto dell’area industriale.
Sono questi elementi per noi non certamente meno rilevanti dei piani di Fiat e Chrysler rilanciati da Marchionne dal Salone dell’auto di Detroit perché su di essi si gioca la credibilità Fiat e del Governo per garantire l’italianità del marchio e con esso stabilimenti produttivi e posti di lavoro già duramente colpiti dal piano di ristrutturazione specie nelle regioni meridionali. Continuo a credere che solo nei fatti si può dimostrare che oltre ai crescenti interessi all’estero, ampiamente dimostrati, la Fiat non vuole ridimensionare la sua attività in Italia”.
Nel ricordare che “il 20 dicembre scorso proprio in occasione della manifestazione alla Sata alla presenza dei massimi dirigenti del gruppo automobilistico il Premier ha ottenuto il sostegno diretto di Sergio Marchionne a quella che poi nel linguaggio comune più recente è diventata la sua “salita in politica”, Benedetto afferma che il rapporto sembra si sia già affievolito con la dichiarazione dell’a.d. Fiat (bontà sua) che “la parola adesso spetta agli elettori”.
Ugl su Cigs alla Sata di Melfi
“Non resta che rimanere fiduciosi sul progetto della Fiat e di continuare a credere che l´avvio della procedura di cassa integrazione nello stabilimento di Melfi, deve aprire quelle giuste ed opportune prospettive future di mercato dove la produzione della SATA si diffonda a macchia d´olio in una gamma di mercato mondiale permettendo di ossigenare una uscita dalla crisi più veloce possibile”.
E´ quanto dichiarano il segretario regionale dell´Ugl Basilicata metalmeccanici, Pino Giordano e Donato Russo, segretario della federazione provinciale di Potenza.
“Certamente per il bene salariale ed occupazionale dei lavoratori abbiamo sempre scongiurato che si giungesse a questa fase straordinaria di cig ma, l´avvio della procedura – proseguono i sindacalisti Ugl – deve per forza maggiore e necessariamente consentire al sito di Melfi di poter modificare gli impianti destinati alla produzione dei due modelli totalmente nuovi nel 2014: un utility vehicle del marchio Jeep e della nuova Fiat 500X. Una volta ultimati gli interventi di ammodernamento, siamo convinti che l´impianto avrà una flessibilità enorme perché sarà predisposto per costruire fino a quattro modelli diversi sulla stessa linea: quando la produzione raggiungerà il pieno ritmo, la fabbrica sarà in grado di costruire 1.600 vetture al giorno su tre turni di lavoro. La notizia comunicata oggi era prevedibile poiché – concludono i segretari Ugl, Russo e Giordano – non esiste altra soluzione per modificare lo stabilimento SATA in modo sostanziale. Esso sarà coinvolto in un investimento complessivo superiore ad un miliardo di euro dove verrà installata la nuova piattaforma `Small Wide´, una delle tre architetture chiave per Fiat-Chrysler”.
“Invitiamo l´azienda ad andare avanti per la propria strada e procedere con il progetto per il rilancio produttivo della Sata di Melfi. Con grande senso di responsabilità, l´UGL ha condiviso scelte, se pur impopolari di Fiat quando presentò il piano strategico 2010-2014 del gruppo con Fabbrica Italia; prevedeva che coinvolgesse gli impianti di Mirafiori, Cassino, Melfi, Pomigliano e Val di Sangro, e quello di incrementare gradualmente i volumi di produzione di autovetture per raggiungere nel 2014 l´obiettivo di 1.400.000 unità, più del doppio delle 650.000 unità prodotte nel 2009. A distanza, Fiat ritiene necessario procedere negli investimenti annunciati dopo gli accordi firmati con UGL, FIM, UILM, Fismic. In Basilicata è d´obbligo proseguire, ciò che Fiat stà effettuando è una necessità per aprire un´opportunità di sviluppo anche per il nostro territorio lucano, ponendo le premesse per accrescere in SATA la produzione di nuovi modelli auto”.
E´ quanto sostiene il segretario regionale generale dell´Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi per il quale, “dal nostro territorio un vivo ringraziamento va al Segretario Generale Ugl, Giovanni Centrella, per aver creduto nelle ragioni su gli accordi per il rilancio dello stabilimento di Melfi. Solo così l´UGL ha, con senso di responsabilità, potuto salvare decine di migliaia di posti di lavoro acconsentendo alle scelte di Fiat per la Basilicata che rappresenta un sì alla famiglia, per i figli, per i conti a casa a fine mese , per difendere il salario, pensare alle bollette che arrivano a fine mese. La SATA e´ la vita della Basilicata, è la nostra vita e come si fa a non pensare al lavoro, alla famiglia, ai figli. Quello di Marchionne non è mai stato un “ricatto”, un azienda che vuole investire oggi in questa Italia è un miracolo, e se Fiat vuole stare sul mercato deve poter avere condizioni diverse agli attuali esistenti. Ora, come sempre chiesto dall´UGL Basilicata – conclude il segretario Tancredi – considerato che il 2013 è un anno ricco di importanti e complesse sfide per il sindacato, per la difesa dei diritti dei lavoratori e dei pensionati, diventa particolarmente importante e decisivo il nostro ruolo per assicurare che, sia nell´ambito delle relazioni industriali con la fabbrica del Vulture / Melfese, sia in quello dei rapporti con la Regione Basilicata, si instaurino da subito premesse operative mediante proposte concrete, pragmatiche e socialmente responsabili per la tutela e salvaguardia occupazionale di tutto il sistema dell´automotive Lucano”.