L’inflazione rimane ferma allo 0,7 per cento, ai minimi da più di tre anni, e a Potenza, secondo i dati Istat leggermente al di sotto (0,6%), ma questo non vuol dire che i consumi ripartono. Anzi, il tasso resta così basso anche a causa di una domanda interna molto debole, con le famiglie lucane costrette a una feroce “spending review” perfino sul cibo, che ha portato nel 2013 a un crollo tra il 5 e l’8 per cento della spesa alimentare. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, rilanciando le opportunità, presentate in occasione della VI Assemblea elettiva, offerte dai circuiti brevi di commercializzazione.
Nonostante i prezzi fermi, comunque, i consumatori restano così attenti al risparmio che oggi quasi due famiglie su cinque tornano a fare la “scorta alimentare” come ai tempi di guerra e cresce il tempo dedicato alla spesa -sottolinea la Cia-. Dopo anni di dispense minime e acquisti quotidiani o settimanali, il bisogno di risparmiare allunga i tempi davanti allo scaffale del supermercato, con il 65 per cento degli italiani che compara i prezzi con molta più attenzione girando più negozi alla ricerca della massima convenienza.
Più in dettaglio -osserva la Cia- il fenomeno dell’accumulo delle scorte riguarda il 39 per cento delle famiglie, che approfittano delle numerose “offerte speciali” per spendere di meno, soprattutto sui prodotti a media e lunga conservazione. D’altra parte, per aiutare le vendite in costante calo, sono le stesse catene della Gdo a ricorrere sempre più spesso alle promozioni, che a fine 2013 hanno superato quota 30 per cento.
I circuiti brevi di vendita – precisa la nota – sono una risposta alle piccole e medie aziende che sono capaci di valorizzare, anche con sapienti trasformazioni, le piccole produzioni da molti sottovalutate che caratterizzano ampie aree interne della regione e l’agricoltura familiare. Per questo riteniamo che specie in Basilicata data l’attuale debolezza delle integrazioni di mercato la vendita diretta rappresenti un interessante segmento di mercato. A tal fine abbiamo dato vita al Progetto Spesa in campagna e abbiamo costituito l’Associazione piccoli produttori tipici e tradizionale. Intendiamo inoltre sostenere, insieme ai GAS (Gruppi di acquisto solidale) tutte le forme di vendita diretta delle produzioni agricole lucane attraverso la nascita e il sostegno di punti di vendita, spacci aziendali, circuiti agrituristici, punti di degustazione, circuiti gastronomici, uso dei prodotti locali da parte della ristorazione privata e collettiva, mercati degli agricoltori, ambulantato agricolo, vendita on-line, paniere dei prodotti tradizionali e tipici lucani. Per concretizzare e qualificare queste iniziative abbiamo proposto una norma regionale sulla vendita diretta che contempli l’istituzione di un Albo dei produttori-aziende agro-alimentari, sostegno ai consumi regionali e alle produzioni stagionali, creazione di mercati degli agricoltori in tutti i Comuni, una legge sulla macellazione aziendale e la vendita diretta di produzioni suinicole.
Feb 22