“Con la Legge di Bilancio abbiamo stanziato 7,51 milioni di euro per tutti i 131 Comuni lucani per interventi, da realizzare nel 2020, di messa in sicurezza degli edifici pubblici, di risparmio energetico, per l’abbattimento delle barriere architettoniche”. Così, in un post su Facebook, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riferendosi alla riunione, martedì scorso, a Palazzo Chigi del Tavolo del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per la Basilicata.
Cgil, Cisl e Uil: “La Basilicata non può aspettare, serve confronto sociale”. Di seguito la nota integrale.
Anche questa volta, come è accaduto esattamente due anni fa in occasione dell’incontro a Potenza con il premier Conte, i sindacati dei lavoratori lucani sono stati tenuti fuori dal tavolo sul Contratto Istituzionale di Sviluppo. Una scelta che Cgil, Cisl e Uil contestarono allora con una lettera aperta al presidente del Consiglio e contestano oggi in occasione – stando alla nota ufficiale di Palazzo Chigi – dell’approvazione definitiva dei progetti proposti da Comuni, associazioni, imprese e consorzi.
È davvero singolare la tesi sostenuta, in primo luogo dal governo nazionale, secondo cui il confronto su questo strumento di programmazione è circoscritto ai rappresentanti delle istituzioni locali e degli stakeholders, come se i sindacati non fossero “stakeholders”, ovvero “parti interessate” a conoscere le 156 proposte presentate al tavolo in settori fondamentali per lo sviluppo e l’occupazione in Basilicata, quali le infrastrutture, i servizi, il turismo e l’ambiente. Anche in questo caso registriamo il silenzio imbarazzante del presidente della Giunta regionale Bardi, un silenzio che conferma sua visione restrittiva del *confronto sociale* che invece è per noi il vero e prioritario snodo da affrontare per la programmazione di ogni tipo di intervento.
*Il confronto sociale*, vogliamo ribadirlo, non si può ridurre ad un atto formale, alla semplice consultazione delle parti economiche e sociali e tanto meno al mero annuncio di cose già fatte. Come si potranno mai gestire questi ipotetici investimenti senza il fattivo coinvolgimento degli operatori economici e sociali? Come si potranno creare lavoro e sviluppo senza la partecipazione dei lavoratori e delle imprese sin dalla fase della definizione dei programmi e delle politiche? L’esperienza ci induce a dubitare circa l’efficacia di misure e programmi concepiti in camera caritatis senza un reale coinvolgimento dei corpi sociali intermedi. L’11 febbraio 2018, attraverso il Prefetto di Potenza, consegnammo al premier Conte un documento unitario con le nostre osservazioni e proposte; faremo avere le nostre osservazioni e proposte anche al presidente Bardi nell’auspicio che ne sappia fare tesoro per l’avvenire dando una impronta più dialogante e aperta al suo governo. Siamo altresì convinti che la situazione in cui versa la nostra regione non ci consenta di consumare altro tempo.
Per questo per gli Stati Generali del lavoro e dell’impresa, in programma il 19 febbraio prossimo a Potenza, *convocati da Cgil Cisl Uil e dalle associazioni imprenditoriali*, abbiamo scelto una parola d’ordine significativa: “Un Patto tra Produttori per il lavoro e lo sviluppo. La Basilicata non può aspettare”. Anche il *confronto sociale* non può aspettare i tempi della politica.