Cisl Fp e Regione Basilicata ai ferri corti sulla gestione delle risorse umane.
In una lettera al presidente Bardi il sindacato lamenta ritardi su produttività, progressioni, assunzione dei precari e posizioni organizzative e preannuncia azioni legali se non ci sarà un cambio di passo. Di seguito la nota integrale.
La Cisl Fp Basilicata denuncia “ritardi intollerabili a danno dei dipendenti regionali” e chiede “un immediato cambio di passo nella gestione delle risorse umane”, preannunciando al contempo azioni legali contro la Regione Basilicata. In una lettera indirizzata, tra gli altri, al presidente della Giunta regionale Vito Bardi, il sindacato lamenta che “è sempre crescente il malcontento tra i dipendenti regionali a causa dei forti ritardi nell’applicazione di istituti contrattuali che dovrebbero essere mirati, se applicati nei tempi dovuti, a valorizzare le risorse umane e migliorare i servizi da rendere alla comunità lucana”.
Sono diverse le inadempienze che la Cisl Fp contesta alla Regione Basilicata: si va dalla mancata definizione della performance riferita all’anno 2020, passaggio necessario per l’erogazione della produttività 2020 e la progressione orizzontale 2021, ai ritardi nella conclusione delle procedure per le progressioni verticali verso le categorie C e D, nell’assunzione dei precari e nell’assegnazione delle posizioni organizzative. Ritardi che il sindacato considera “assolutamente inaccettabili”.
Nella nota il segretario regionale Giovanni Sarli e le Rsu Salvatore Pellettieri, Vincenzo Pernetti, Carlo Gilio, Leonardi Dartizio e Maria Domenica Rinaldi scrivono che “per realizzare un deciso cambio di passo si segnala l’assoluta necessità di rivedere, semplificare e accelerare le procedure per la valutazione delle performance, non escludendo eventuali sanzioni per i ritardi che siano imputabili all’organismo indipendente di valutazione. Nel caso in cui i ritardi non saranno superati nel più breve tempo possibile – preannunciano – la Cisl Fp attiverà azioni legali a tutela dei diritti dei dipendenti regionali”.