Il Decreto n.95/2012 del Governo Monti sulla spending review è sbagliato e dev’essere cambiato.
Il Segretario Generale Regionale della CISL FP della Basilicata, Giovanni Sarli, si esprime senza mezzi termini e chiama tutti i lavoratori pubblici lucani alla mobilitazione generale su tutti i posti di lavoro.
Da subito, metteremo in campo una protesta forte e determinata contro gli ingiusti tagli lineari di personale che creeranno solo grossi danni ai lavoratori e ai cittadini.
La conseguenza dei tagli indiscriminati, rincara Sarli, sarà, infatti, la riduzione secca dei servizi.
Nella Sanità, ad esempio, la sforbiciata di 3 miliardi alla spesa costringerà i cittadini a pagarsi privatamente le prestazioni che il servizio sanitario pubblico non riuscirà più a coprire.
Anzicchè tagliare le persone occorre, invece, rendere trasparenti e meno costosi gli appalti pubblici, eliminare le consulenze esterne, gli incarichi dirigenziali esterni, gli assessori esterni, i voraci consigli di amministrazione delle società pubbliche, che costano, da soli, oltre 2 miliardi di euro l’anno.
In Basilicata, per fare alcuni esempi, non sono più sostenibili i costi per l’elevato numero, ben 10, di Assessori al Comune di Potenza, il Consiglio di Amministrazione dell’ACTA, gli assessori esterni alla Regione, come pure l’alto numero di dirigenti esterni e la stessa pletora dei collaboratori esterni degli Organi politici della Provincia di Potenza.
Anche al Comune di Matera, gli sprechi sono costituiti dal costo per la nomina di un esterno a capo di gabinetto, o le stesse esternalizzazioni in atto che non solo mettono a repentaglio i posti di lavoro ma fanno anche lievitare i costi dei servizi.
Nella sola Basilicata, pertanto, gli sprechi sono annidati in ogni amministrazione pubblica e non certamente per colpa dei dipendenti.
Dobbiamo necessariamente protestare con forza contro il Governo Monti, poiché anzicchè puntare ad eliminare ed inibire i veri sprechi, ha fatto solo un’operazione mediatica, offrendo in pasto all’opinione pubblica la decimazione dei lavoratori pubblici.
In tal modo, il Governo si è rivelato assai debole con i forti, con la casta politica, addirittura timido sulle consulenze esterne, la piaga per eccellenza.
I nostri presidi e le nostre manifestazioni davanti le Prefetture di tutt’Italia, aggiunge ancora il leader della CISL FP lucana, mireranno proprio a far cambiare il decreto nei passaggi parlamentari, nel corso dei 60 giorni di conversione.
Siamo consapevoli che la protesta non avrebbe alcun senso farla dopo la conclusione dell’iter di approvazione del Decreto 95.
E’ dovere di tutti protestare per dare una svolta positiva e definitiva all’Italia, consapevoli che occorre senz’altro ridurre la spesa pubblica e rendere efficiente e trasparente la pubblica amministrazione, puntando, però, sul miglior utilizzo delle risorse umane e non sulla loro decimazione.
Il Governo Monti se la prende, invece, con i lavoratori, dimostrando assai poco coraggio nei confronti dei costi eccessivi della politica e degli sprechi che questa produce.
La nostra protesta sarà sempre più dura per modernizzare ed efficientare la P.A., senza lasciare a casa i lavoratori.
E’ assurda, a tal proposito, la previsione di sostenere i costi infruttuosi per la messa in esubero di lavoratori, essendo, invece, più proficuo fare mobilità di compensazione anche intercompartimentale oppure riconvertire professionalmente gli eventuali esuberi in nuovi servizi per la collettività.
Anche su questo, conclude Sarli, il decreto 95 è carente e dev’essere, pertanto, modificato.