Il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica, Giovanni Faverin ha inviato una lettera al sindacalista materano Giorgio Casiello per rimarcare le difficoltà riscontrate dal pubblico impiego rispetto alle scelte assunte dal Governo Monti. La riportiamo integralmente di seguito.
A Giorgio Casiello
Caro Giorgio,
ancora una volta il pubblico impiego e’ dinanzi ad un attacco frontale. Un attacco teso a rimetterne in discussione funzioni, prerogative, riconoscimento sociale. Un attacco che incorre nell’ennesima ripetizione della solita impostazione: considerare il capitale umano della pubblica amministrazione un peso da alleggerire e non un patrimonio da mettere a valore, un fardello per i conti pubblici e non una risorsa per la crescita del Paese.
Questo governo fa peggio dei precedenti. Anche di fronte alle evidenze, anche di fronte agli accordi sottoscritti con i lavoratori e con il sindacato – impegni vincolanti che mettono sul piatto la fiducia reciproca e lo spirito delle riforme condivise – il governo sembra aver imboccato la strada in controsenso.
Con l’aggravante, pero’, che questa volta la minaccia arriva da parte di una compagine di governo che dietro l’etichetta di
“esecutivo tecnico” nasconde in realta’ il piu’ ideologico degli approcci. Un governo schizofrenico che prima firma l’Intesa del 3 maggio, con l’impegno a costruire relazioni sindacali partecipative anche nel pubblico impiego, e poi soffia alla stampa la
solita e irricevibile ricetta fatta di tagli lineari, di percentuali da abbattere, di accorpamenti imposti dall’alto, di
prepensionamenti e cassa integrazione, di finte riforme che non guardano in faccia a nessuno. Nemmeno agli obiettivi
dichiarati: non c’e’ traccia di riorganizzazione, non un’ombra di ricerca dell’efficienza, non un briciolo di attenzione alla
qualita’ dei servizi da migliorare e alla leva delle professionalita’ da attivare.
Il governo, al pari di tanti governi e di tante amministrazioni regionali e locali, dimostra di non voler entrare nel merito delle questioni. Di non accettare il contraddittorio, di batter in ritirata di fronte alle proposte concrete che in questi mesi abbiamo avanzato con forza. Non c’e’ equita’ nelle scelte di questa politica fatta dai professori. E nemmeno coerenza: nelle cesoie appuntate indiscriminatamente su tutta la Pa, nell’indebolimento degli strumenti reali per la lotta all’evasione fiscale, nel lasciare il Paese piu’ fragile di fronte all’imperativo dello sviluppo. E neanche nei confronti dei lavoratori: come nella scelta di allungare prima l’eta’ pensionabile dei dipendenti pubblici, per poi pensare di “esodarli” mettendoli con le spalle al muro attraverso norme di dubbia costituzionalita’.
Se il governo sbanda, il sindacato c’e’. Per questo ancora una volta, come Cisl Fp, siamo pronti a reagire con determinazione.
Siamo pronti a garantire e a difendere tutti i lavoratori pubblici, a far valere le nostre ragioni e quelle di oltre tre milioni di
dipendenti e professionisti pubblici che non hanno certo bisogno di dimostrare quanto siano indispensabili: quando ogni giorno
assicurano la salute, la sicurezza, l’istruzione, la previdenza… quando sono in prima linea nelle emergenze nazionali, quando restano il punto di riferimento e di supporto di persone e comunita’ profondamente provate. Ma anche quando forniscono il sostegno alle imprese e al sistema economico. O quando pretendono di lavorare meglio per dare di piu’ ad un Paese in grande difficolta’.
Difendiamo i lavoratori con la concretezza delle proposte. Alle misure sbagliate di questo governo, contrapponiamo – con ancora piu’ coraggio e piu’ determinazione – le nostre proposte. Contrapponiamo l’idea di un piano di riforme e di
riorganizzazione complessiva della Pa da costruire insieme ai lavoratori. Contrapponiamo un serio ridisegno dell’ordinamento istituzionale, una ridefinizione delle politiche che preceda la ridefinizione del perimetro di competenza del settore pubblico, un riordino dei singoli enti che sia fatto entrando nello specifico di ogni amministrazione e contando sul contributo di chi lavora. Difendiamo i lavoratori con la nostra mobilitazione, ma anche con tutte le tutele vertenziali che si rendessero necessarie. E siamo pronti a denunciare ogni episodio di attacco ai diritti e alla dignita’ che, in un clima di nuovo incandescente, dovesse essere ingiustamente perpetrato ai danni di ogni singolo lavoratore. Nessuno dovra’ sentirsi solo.
Daremo battaglia, perche’ la lotta non ci spaventa. Con il Governo siamo pronti a riportare i termini dello scontro nell’alveo di un confronto costruttivo. Ma siamo pronti a farlo mostrando senza paura la nostra forza e la nostra capacita’ di mobilitazione.
Come gia’ abbiamo fatto sabato scorso con la grande manifestazione di Piazza del Popolo, dove con migliaia di lavoratori
pubblici, abbiamo gridato a governo e amministratori tutta la nostra rabbia e la nostra insoddisfazione. Protesteremo ancora, contro la mancanza di serieta’ di questa politica che sembra cambiare tutto per non cambiare niente.
La Cisl Fp e’, e sara’ sempre, responsabilmente e coerentemente dalla parte dei lavoratori. A partire dai posti di lavoro, per costruire insieme una riorganizzazione vera che faccia delle persone il punto di forza del cambiamento.