Città Plurale di Matera torna ad occuparsi della gestione del servizio di trasporto pubblico affidato alle Ferrovie Appulo Lucane e al rapporto con la Regione Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Basilicata, terra ospitale per le Ferrovie Appulo Lucane
La Regione Basilicata regola il rapporto con le FAL con un contratto di servizio, l’impresa non si sobbarca il rischio connesso alla gestione dell’opera o del servizio e malgrado tutto il contratto non è andato e non va a procedura d’appalto come dovrebbe. Non vanno a gara solo le concessioni al trasporto, in cui il concessionario si assume il rischio della gestione dell’opera o del servizio. Sono termini ripresi dalla sentenza 2531 del 3 Maggio 2012 della V sezione del Consiglio di Stato. Per semplificare diremo che RFI, il gestore della rete del Gruppo Ferrovie dello Stato, esercita la sua attività con un contratto di Concessione mentre il Contratto di Servizio è fatto con Trenitalia, una delle società che percorrendo la rete fa viaggiare i treni ; vi è ancora un regime di non piena concorrenza ma è una situazione in evoluzione. Dove non si muove foglia è il trasporto esercitato dalle FAL in Basilicata. Come è noto la Regione è una isola felice e lo è anche per la predetta società di trasporto, fa il contratto di servizio senza gara e sviluppa i costi ed il servizio secondo opportunità proprie. Il rapporto con le FAL è regolato con un Contratto di servizio scaduto il 31 Dicembre dello scorso anno e rinviato sine die perché così si vuole e di gara non se ne parla. Le Fal percorrono in Basilicata 690 mila chilometri su rete ferroviaria, il 24% del servizio, e 2,2 milioni su gomma, il 76%. Esercitano, le FAL, un trasporto su gomma a 3,70 euro a Km mentre le altre società che si aggiudicano le tratte tramite gare si vedono riconosciuto un prezzo di 1,4 euro a Km. Un ingiustificato aggravio per la collettività che ammonta a circa 5 Milioni di euro l’anno su 20 milioni di Euro di costo totale del Contratto di Servizio per la Basilicata rispetto ai 15 sborsati della Puglia. Non vi è nessuna motivazione giuridica a che questo accada perché, come ha avuto a dire la Corte Suprema di Cassazione con sentenza N° 6049 del 22-2 -12 : un servizio ferroviario che non segue il tracciato della rete è integrativo e non già sostitutivo e quindi, nel nuovo contratto di servizio che si deve andare a sottoscrivere, quelle tratte possono essere messe a gare. La tesi è avvalorata ancor più perché parliamo di rete ferroviaria non più esistente fisicamente. Il trasporto FAL richiede un ripensamento complessivo anche per quello che si svolge su rotaia. Nell’indagine sulla gestione del trasporto pubblico locale in Puglia, nel 2003, la sezione di controllo della Corte dei Conti di quella regione (indagini più recenti non ne sono state fatte ma è da ritenere che il quadro non sia cambiato) ebbe a dire che se il rapporto costi-ricavi indicati dal legislatore come soglia minima nel 35% ,in Puglia e per le Fal si poneva ad un livello non molto al di sotto della soglia, per la Basilicata, invece, i conti aziendali erano molto al disotto dell’indice minimo, 7% il trasporto ferroviario e 13,8% per quello automobilistico. Quella sezione sentenziava che le autorità competenti avrebbero dovuto fare una urgente valutazione, specie per il trasporto ferroviario, sulla possibilità di renderli più competitivi ma anche sulla concreta utilità della permanenza stessa del servizio ferroviario. La stessa Corte faceva notare, semmai ce ne fosse bisogno, che mentre nel territorio pugliese la FAL seguono un tracciato mediamente pianeggiante e/o collinare ed attraversa un bacino di utenza sufficientemente popolato, nella regione lucana essa segue un percorso caratterizzato da alte tortuosità a notevole pendenza e si rivolge ad un bacino di utenza scarsamente popolato. C’è da aggiungere, inoltre, che sulla tratta Irsina-Avigliano la rete ferroviaria serve Comuni che arrivano ad essere distanti da essa anche 10 Km ; una riflessione su questa tratta va fatta e non è più rinviabile.
Accadrà tutto questo o ci penserà la Corte dei Conti? Povera Basilicata! Terra di giovani costretti ad emigrare e di risorse buttate dalla finestra!
Città Plurale – Matera