Enzo Santochirico, già presidente del Consiglio Regionale della Basilicata in una nota rilancia il progetto ambizioso che prevede la realizzazione della cittadella dello spazio a Matera. Di seguito la nota integrale.
La città deve appropriasi delle sue istituzioni culturali, esistenti o in gestazione, sostenerle, incoraggiarle, spronarle perché dalla loro vitalità, qualità, performances dipende il futuro della città stessa. Altrimenti accade che programmi, progetti, accordi, non ricevendo il sostegno convinto della comunità e di chi la rappresenta, vengano vanificati, dimenticati, accantonati. Un esempio eclatante è quello della “Cittadella dello Spazio”. Un programma al quale dedicai un lungo e complesso lavoro preparatorio, dopo il pericolo di chiusura del Centro di Geodesia nel 2005, e che fu finalmente sottoscritto nel novembre del 2009 da Agenzia Spaziale Italiana e Regione Basilicata. Sono passati ormai più di quattro anni e, nonostante l’alto profilo e la mole finanziaria (24 milioni di euro, di cui 16 a carico dell’Asi), quel progetto (salvo le borse di studio Asi, i dottorati di ricerca Asi-Unibas, l’avvio del CIDOT, tutte cose fatte dall’Agenzia Spaziale) è stato dimenticato: dalla comunità e dalle istituzioni . Né migliore sorte ha avuto l’impegno per il Planetario (coessenziale alla Cittadella dello Spazio) previsto nel PIOT di Matera. E a nulla sono valse le pressanti e ripetute sollecitazioni di cui mi sono fatto portavoce nel corso di questi anni per realizzare, con la “Cittadella dello Spazio”, un qualificato centro di innovazione, ricerca, formazione, che avrebbe reso Matera un punto di riferimento mondiale per la ricerca, lo sviluppo applicativo e la divulgazione sull’Osservazione della Terra. Un’opportunità’ per creare buona occupazione ed elevare la qualità complessiva del tessuto economico e culturale non solo della città, ma dell’intera regione. Ma questa prospettiva richiede una grande e convergente azione di cooperazione delle istituzioni locali, del sistema delle imprese e della rete del sapere.
Per questa ragione, non mi sono sfuggite le sollecitazioni, di questi giorni, della parlamentare Mirella Liuzzi (anche se con imprecisioni e contraddizioni) e dell’Associazione delle piccole e medie imprese della provincia di Matera. Voci che infrangono un silenzio lunghissimo e intollerabile, appena scalfito dal fugace accenno nel Dossier di candidatura di Matera a Capitale della Cultura nel 2019 e nel documento preparatorio al Piano strategico della città. Infatti, se l’omessa attuazione di quel progetto è imputabile principalmente al governo regionale della passata legislatura (ancora nel marzo del 2013 il Presidente dell’Agenzia Spaziale invitava il Presidente della Regione ad adottare atti e assumere impegni e nel frattempo Marche, Lazio, Campania, Puglia molto anno investito sulle attività spaziali), deve altresì registrarsi che é mancata la pressione incalzante di istituzioni e rappresentanze locali, così come di reti civili, sociali, economiche e del sapere. E nella nostra città non é un caso isolato, purtroppo. Come per la “Cittadella dello Spazio”, anche per il campus universitario e la scuola di restauro si è in presenza di ritardi ingiustificabili, colpevoli omissioni, strane latitanze. Ancor più gravi in quanto ricadono nell’arco di tempo (2009-2014) nel quale si è lavorato per promuovere la candidatura di Matera a Capitale europea della cultura 2019. Ritornando al caso specifico, occorrerà avere nelle prossime settimane una risposta precisa alle seguenti domande: la Regione Basilicata conferma l’impegno nell’attuazione dell’Accordo del 2009 e quindi nella realizzazione della Cittadella dello Spazio a Matera? Ha impegnato le risorse finanziarie necessarie? E’ stato ripreso il dialogo con il nuovo Presidente dell’Agenzia Spaziale, Roberto Battiston, per avere certezza che non vi siano ripensamenti? Diventa la Cittadella dello Spazio (non genericamente l’esistente Centro di Geodesia) un pilastro del programma di interventi per Matera capitale della Cultura 2019, anche in considerazione dei programmi comunitari in materia spaziale (Sentinel e GMES vengono seguiti a Matera) e alla collaborazione ASI-ESA? Si considera, da parte della regione e delle istituzioni locali, l’opportunità di creare “un soggetto ad hoc per l’attuazione, costruito con il coinvolgimento di Asi, Regione e partenrs privati, sul modello del Cira, che abbia la missione specifica di realizzare la “Cittadella dello Spazio” a Matera”, come proposi nel gennaio scorso, in occasione del trentennale del Centro di geodesia “G.Colombo”? Se si vuole fare sul serio, bisogna dare una rapida e positiva risposta a queste domande! Più in generale, questi accadimenti convincono ulteriormente della necessità, da un canto, di incrementare e diffondere l’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, creare e fortificare un sentimento su questi temi, dall’altro, porre gli interventi su cultura e ricerca al centro delle politiche pubbliche, cittadine e regionali, che riguardano Matera.
Enzo Santochirico