Sono stati fissati per i primi giorni di febbraio i tanto attesi “click day” che segneranno l’avvio delle procedure di invio delle domande per l’ingresso di lavoratori stranieri in Italia. La data indicata per i datori di lavoro domestico è oggi, 7 febbraio, giornata in cui si potranno inviare le richieste di nulla osta al lavoro per l’assunzione di personale nell’ambito del settore dell’assistenza familiare e sociosanitaria, ma solo se sono state già precompilate le domande a novembre 2024. Il sistema introdotto con le norme sui flussi migratori, pur rispondendo alle necessità delle famiglie italiane, ha sollevato, tuttavia, riserve in ordine alle modalità di presentazione delle domande di nulla osta.
L’importanza di questa misura per le famiglie italiane, in particolare quelle che necessitano di assistenza per persone anziane o non autosufficienti, è fondamentale, soprattutto perché questo settore – se ben regolarizzato – incide positivamente sia sul Pil nazionale che sul welfare familiare. Filippo Breccia Fratadocchi, Vicepresidente di Nuova Collaborazione, ha dichiarato: “la previsione di una quota di ingressi aggiuntiva è sicuramente un fatto positivo, poiché riconosce l’importanza crescente del lavoro domestico e assistenziale nel nostro Paese. Tuttavia, il meccanismo attuale, che prevede un sistema di quote e limiti temporali del Click Day, non è sufficiente a garantire alle famiglie italiane la continuità e la certezza del supporto di cui hanno bisogno. Il nostro auspicio è che il governo possa evolvere verso un sistema di assunzione stabile e senza quote, che consenta di rispondere in modo più efficace alle reali esigenze delle famiglie e dei lavoratori”.
Nuova Collaborazione, che rappresenta i datori di lavoro domestico, sottolinea l’importanza di un modello di ingresso che superi il “Click Day” e introduca un sistema continuativo, in grado di assicurare una gestione più flessibile e rispondente alle esigenze quotidiane delle famiglie. “Come associazione – sottolinea l’avv. Breccia – proseguiremo nell’impegno a collaborare con le istituzioni competenti, con l’obiettivo di assicurare che le riforme in corso possano portare a soluzioni durature per il settore domestico e assistenziale”.
In Italia oltre 833mila lavoratori domestici, 3mila sono in Basilicata
Nell’anno 2023 i lavoratori domestici contribuenti all’Inps sono stati 833.874, con un decremento rispetto al 2022 pari a -7,6% (-68.327 lavoratori), analogo a quello registrato nel 2022 rispetto ai dati 2021 (-7,3%), dopo gli incrementi registrati nel biennio 2020-2021. Questi ultimi sono dovuti a una spontanea regolarizzazione di rapporti di lavoro per consentire ai lavoratori domestici di recarsi al lavoro durante il periodo di lockdown e all’entrata in vigore del decreto Rilancio che, da giugno 2020, ha regolamentato l’emersione agevolata di rapporti di lavoro irregolari che ha riguardato soprattutto lavoratori stranieri e in particolare extracomunitari. A livello territoriale, il Nord-Ovest è l’area geografica che, con il 30,7%, presenta il maggior numero di lavoratori, seguita dal Centro con il 27,6%, dal Nord-Est con il 19,9%, dal Sud con il 12,2% e dalle Isole con l’9,6%. La composizione per nazionalità evidenzia una forte prevalenza di lavoratori stranieri, che risultano essere il 68,9% del totale, contro quella dei lavoratori italiani che rappresentano il restante 31,1%.
Nel 2023, in Basilicata i lavoratori domestici sono stati 3.199, in calo del 9% circa rispetto al 2022. Secondo i dati del Report 2024 dell’Osservatorio Inps sul lavoro domestico in Italia elaborati da Nuova Collaborazione, in Basilicata lavorano prevalentemente le donne (2.982 contro 217 uomini), mentre la composizione dei lavoratori per nazionalità evidenzia la prevalenza di lavoratori italiani: lo scorso anno sono stati 1.642 contro 1.557 stranieri.