CNA Fita è stata tra le prime in Europa e sinora l’unica in Italia a promuovere un’azione collettiva a favore degli autotrasportatori contro il cartello delle case costruttrici di autocarri, recentemente sanzionato dalla Commissione Europea con una multa di quasi 3 miliardi di euro. Azioni analoghe sono state promosse anche da altre importanti associazioni di autotrasportatori di altri Stati membri dell’UE, come la spagnola Fenadismer e l’inglese Road Haulage Association.
L’azione collettiva promossa dalla CNA Fita è aperta a tutti gli autotrasportatori che hanno acquistato, preso in leasing o noleggiato a lungo termine camion di medie (da 6 a 16 tonnellate) /o grandi dimensioni (oltre 16 tonnellate) delle marche DAF, Daimler/Mercedes-Benz, Iveco, MAN/Volkswagen, Volvo/Renault e Scania, immatricolati tra il 1997 al 2011. Gli associati di CNA Fita possono partecipare all’azione collettiva senza alcun costo anticipato.
L’azione collettiva ha come obbiettivo facilitare l’accesso alla giustizia delle piccole e medie aziende ed in particolare di quelle artigiane, che potrebbero non avere le competenze e/o le risorse per agire individualmente in un giudizio complesso per il risarcimento dei danni derivanti dalla violazione delle norme antitrust.
Lo studio legale che assiste la CNA Fita nell’iniziativa a favore degli autotrasportatori, spiega che aderendo all’azione collettiva si parteciperà alle azioni giudiziali e stragiudiziali che saranno poste in essere per ottenere il risarcimento dei danni causati dal cartello. Il diritto ad ottenere il risarcimento dei danni causati da comportamenti anticoncorrenziali è riconosciuto oramai da tempo sia dalla giurisprudenza nazionale che da quella dell’Unione Europea. Recentemente è stata, inoltre, adottata la direttiva 2014/104/UE per facilitare le azioni dirette a far valere in giudizio tale diritto. La direttiva dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il 27 dicembre 2016, ma già adesso, prima del suo recepimento, i principi fondamentali in essa stabiliti sono immediatamente applicabili dai giudici nazionali, che sono tenuti a rendere effettiva la tutela dei diritti che l’ordinamento comunitario riconosce, quali in particolare il diritto al risarcimento danni per violazione del diritto della concorrenza. L’azione collettiva non sarà una class-action propriamente detta, in quanto nel nostro ordinamento questo strumento è ancora solo a disposizione dei consumatori e non degli imprenditori, ma sarà instaurato un giudizio per tutelare collettivamente l’interesse degli autotrasportatori e far ottenere a ciascuno di essi il danno effettivamente subito. Il nostro sistema giuridico già prevede, infatti, che soggetti danneggiati dalla stessa condotta illecita possano agire insieme nello stesso processo per ottenere il risarcimento spettante individualmente. Il vantaggio di un’azione collettiva risiede nella riduzione dei costi in ragione delle economie di scala, che vengono a crearsi, e nella protezione da eventuali comportamenti ritorsivi da parte delle imprese responsabili dell’illecito anticoncorrenziale, che hanno una forza economica molto maggiore rispetto ai singoli autotrasportatori.
L’entità del risarcimento spettante a ciascun acquirente di autocarri non può essere allo stato esattamente quantificata, anche perché la decisione della Commissione non è stata ancora integralmente pubblicata. In via del tutto indicativa, salvo le più esatte quantificazioni che i nostri consulenti economici andranno a effettuare prima di proporre l’azione, si può affermare che il sovraprezzo medio causato dai cartelli si aggira intorno al 20% del prezzo del camion acquistati nel periodo di vigenza dell’accordo illecito. Nella liquidazione del danno si dovrà tener conto anche di interessi e rivalutazione monetaria a partire dal momento dell’acquisto.
I tempi saranno i più rapidi possibili: L’azione collettiva è già pronta per partire, in quanto l’esistenza del cartello e la partecipazione di MAN, Volvo/Renault, Daimler, Iveco e DAF devono ritenersi definitivamente accertate, avendo queste imprese ammesso la propria responsabilità in cambio di uno sconto sulla sanzione. Prima, pertanto, si aderirà all’azione collettiva, prima si potrà ottenere il risarcimento dei danni subiti.
I soggetti interessati ad aderire all’azione collettiva possono contattare le sedi territoriali di riferimento della CNA Fita di Basilicata (Matera e Potenza), presso cui possono firmare la convenzione per l’adesione e consegnare copia della documentazione rilevante, in particolare i documenti comprovanti l’acquisto/il leasing/ il noleggio a lungo termine degli autocarri. Per dare la possibilità a tutti di partecipare all’azione la raccolta delle adesioni si protrarrà fino a tutto il mese di ottobre 2016.