L’impegno da parte della Coldiretti di Basilicata è da sempre quello di contribuire a determinare le direttrici dello sviluppo per la Basilicata agendo sulle principali leve che caratterizzano le azioni di un moderno sindacato d’impresa: protesta e proposta.
Ciò è risaputo proprio perché lo Sviluppo passa necessariamente attraverso interventi sui diversi aspetti dell’impresa agricola e del suo relazionarsi con il mercato e con il territorio: dal capitale umano alle strutture produttive, dalle dotazioni tecnologiche alla qualità delle produzioni, dai meccanismi di “governance” ai contesti territoriali ed istituzionali di riferimento, dalla sburocratizzazione alla semplificazione, dalle politiche di investimento a quelle di sostegno; nessuno di questi è prioritario rispetto agli altri, ma tutti concorrono ad uno sviluppo equilibrato e duraturo.
Si tratta di un processo molto articolato che va opportunamente indirizzato e governato.
Questo è quello che continua a mancare e, per tali ragioni, la Coldiretti di Basilicata è costretta a riaccendere i riflettori sulle anomalie ed i ritardi di una Regione che sembra aver smarrito l’orientamento e, soprattutto il ruolo.
Le imprese agricole lo richiedono e non sono disponibili ad attendere oltre.
Alcune questioni irrisolte
Semplificazione e innovazione amministrativa
L’azione sulla qualità dell’attività d’impresa richiede un forte impegno pubblico per la riduzione degli oneri amministrativi, la semplificazione delle norme, l’efficacia e la qualità dei servizi pubblici.
La Coldiretti ritiene imprescindibile determinare atti che tendano alla semplificazione ed alla riduzione degli adempimenti burocratici, in particolare lo “snellimento dell’attività amministrativa”.
Tale obiettivo sembrava favorito dall’approvazione del regolamento attuativo della legge regionale n° 17/2011 art. 26, che prevede lo snellimento e la semplificazione di alcuni procedimenti amministrativi. Dopo circa due mesi tutto è ancora fermo.
Dal 1 gennaio 2016 sono in vigore, per il settore agricolo, le novità introdotte con l’attuazione del nuovo RUCI, Registro unico dei controlli ispettivi sulle imprese agricole. Questo rappresenta uno strumento di ausilio alla pubblica amministrazione per l’effettuazione dei controlli di propria competenza e per la loro più razionale programmazione. Per tale fattispecie, la Regione, così come sollecitato al tavolo di coordinamento presso la Prefettura, dovrebbe convocare un “tavolo regionale dei controlli” per uniformare e definire regole, modalità e procedure conformi al disposto normativo nazionale. Dopo circa un anno tutto è ancora fermo
Quadro normativo regionale di riferimento per il settore
La conformazione orografica del territorio lucano e le caratteristiche pedoclimatiche hanno fortemente condizionato, in alcune aree, le possibilità di sviluppo della struttura e dell’economia agricola regionale, infatti, si può parlare di una realtà agricola regionale dalle dinamiche variegate e, in apparenza, contraddittorie. Al fine di attenuare tali criticità ed esaltarne, al contrario, le specificità, la Coldiretti di Basilicata ha proposto al Governo Regionale, ritenendo utile l’attivazione e la modernizzazione di politiche di tutela e di salvaguardia attive dei patrimoni produttivi, compreso quelli naturalistici quali i boschi ed i pascoli permanenti ed in considerazione della tipologia di allevamento tipico delle zone montane e marginali della Basilicata, di “modificare le norme relative alla gestione dei pascoli demaniali adeguando il regolamento regionale alle disposizioni previste dal D. L.vo 228 del 2001 (Legge d’Orientamento), con l’obiettivo di andare incontro alle legittime aspettative degli agricoltori interessati all’accesso alle specifiche provvidenze previste nell’ambito del P.S.R e nell’ambito della nuova PAC. Chi blocca tali interventi?.
Per evitare il rischio di escludere dalle opportunità della nuova programmazione territori ed imprenditori di areali fondamentali per l’agricoltura e l’agroalimentare della Basilicata, la Coldiretti di Basilicata ha contribuito a definire, nell’ambito del Gruppo di Lavoro sugli Usi Civici costituito dalla Regione Basilicata con DGR n° 1147 del 23 settembre 2014, l’iter di rivisitazione della Legge. Dopo circa due anni tutto è ancora fermo e bloccato, tra Commissioni e Consiglio che si rimbalzano la palla senza soluzione di continuità.
Per scongiurare il rischio abbandono in particolare nelle aree montane e marginali della Regione, è fondamentale individuare soluzioni utili e risposte adeguate alle principali criticità agronomiche e fitosanitarie. A che punto siamo con il Disegno di Legge sul castagno da frutto e con la lotta al cinipide?
Per tutte le criticità fitosanitarie e per le calamità, sempre più spesso conseguenza dei cambiamenti climatici, a che punto siamo con i bandi regionali; il bando PSR sottomisura 5.2 a giorni scade ma il programma presenta ancora delle anomalie operative.
Altro fattore negativo è la presenza diffusa ed invasiva di cinghiali.
Al problema dei danni e, soprattutto del contenimento numerico, dopo manifestazioni, seminari, convegni ed incontri in Regione, quale risposta si vuole dare? La Regione addebita ad ISPRA o alla Legge nazionale le responsabilità, ma nel frattempo quanto promesso dopo l’ultima manifestazione della scorsa primavera, non è ancora stato attivato, forse si vuole rimandare al nuovo Governo le scelte operative? I Lucani non crediamo siano disponibili ad aspettare e sopportare
Organismi di autogoverno del settore
In considerazione degli obiettivi che la Basilicata dovrà porsi, in coerenza con l’obiettivo 2020 della CE ed in considerazione del ruolo del settore agroalimentare nell’economia Lucana, è opportuno che le imprese possano essere supportate da strumenti moderni ed efficaci per lo sviluppo e la sostenibilità economica della propria attività (Consorzi di Bonifica, Consorzi di Difesa).
I Consorzi di Bonifica
Tra gli strumenti più importanti, i Consorzi di Bonifica meritano la massima attenzione; a tal proposito la Coldiretti di Basilicata, pur in presenza di una Legge e di un Regolamento complesso e difficile, ha risposto con responsabilità alla fase elettiva dello scorso 15 luglio 2018.
Ciò dovrebbe assicurare normalità all’attività del Consorzio e preludere alla conclusione della fase commissariale ed il ritorno degli organi eletti democraticamente in un contesto funzionale e definito sia da un punto di vista organizzativo che finanziario. E’ opportuno, senza se e senza ma, procedere celermente all’insediamento dell’Organo assembleare evitando atteggiamenti attendisti e rinunciatari, nel rispetto di chi si è proposto e di chi è stato eletto democraticamente.
I Consorzi di Difesa
Come Coldiretti riteniamo indispensabile il rafforzamento del ruolo dei Consorzi di Difesa, soprattutto se consideriamo l’importanza che la nuova programmazione assegna alla gestione del rischio in agricoltura. Nell’ottica della semplificazione e dell’ottimizzazione degli “organi strumentali” al settore agricolo, la Coldiretti ha favorito e sostenuto il processo di regionalizzazione che entro fine anno sarà messo a regime.
Altrettanto impegno la Coldiretti richiede al Governo Regionale, sarebbe opportuna, da parte della Regione, la disponibilità a contribuire alla costituzione di un “Fondo Mutualistico” per la gestione del rischio e/o la disponibilità a rifinanziare o a rivedere, adeguandola alla nuove regole comunitarie e nazionali, la L.R. 21/06.
Diversificazione e multifunzionalità
Nella sua nuova configurazione produttiva e organizzativa, l’impresa agricola multifunzionale può essere considerata come un soggetto economico-sociale che fonda la propria strategia competitiva sulla definizione di un ben definito “portafoglio di valori” materiali e immateriali, attraverso cui costruisce la sua posizione di mercato e il suo ruolo sociale. Uno “scrigno di tradizioni, di saperi artigiani e di beni pubblici localizzati” che l’impresa agricola custodisce e rigenera continuamente, nell’interazione con il territorio di riferimento, rendendolo funzionale alla costruzione di una nuova società e un nuovo modello di sviluppo economico socialmente responsabile.
Pertanto, sostenere l’impresa agricola, in tutti i suoi ruoli e funzioni, diventa una priorità fondamentale che va ben oltre gli interessi di settore, riguardando la società nel suo complesso e il modello di sviluppo economico-sociale generale di un paese e dell’UE.
A supporto di ciò è fondamentale modificare la legge regionale sull’agriturismo ed adottando, con provvedimenti coerenti, la nuova legge nazionale sull’agricoltura sociale. Su queste si è aperta la discussione politica e l’interlocuzione con le Forze di rappresentanza ma tutto si è bloccato, almeno per quanto a nostra conoscenza. I bandi del PSR a che punto sono?
Invecchiamento attivo
Partecipare alla “Consulta regionale per l’invecchiamento attivo” istituita da una legge regionale, nonché ad ogni altro momento di confronto funzionale all’attuazione delle politiche integrate a favore della popolazione anziana della Regione è quanto chiesto, con lettera ufficiale, dalla Coldiretti Basilicata e l’associazione regionale Pensionati della confederazione agricola lucana all’assessore alle Politiche per la Persona, Flavia Franconi.
Come spesso capita, proprio da parte dell’Assessore Franconi, oggi anche Presidente della Regione, le nostre richieste sono rimaste inspiegabilmente inevase. La storia sembra ripetersi anche in questo caso: il Dipartimento Politiche per la Persona – a seguito della modifica legislativa intervenuta in sede di approvazione della Legge di Stabilità, ha deciso di escludere dalla Consulta e, quindi, dalla fase di prima attuazione della legge chi, come la Coldiretti, da sempre ed in maniera qualificata, opera sul territorio per favorire il ruolo attivo degli anziani e dei pensionati con iniziative di informazione, divulgazione e integrazione tra generazioni e tra enti ed istituzioni, assicurando al contempo l’accesso alle prestazioni di carattere socio-assistenziale ad una porzione significativa della popolazione lucana, affidandosi esclusivamente soltanto ad una parte della rappresentanza.
Credito e settore agricolo
Tra gli interventi che, potenzialmente, possono essere messi in campo dalla Regione Basilicata, la Coldiretti di Basilicata, fin dalla stesura del PSR Basilicata, ha inteso proporre al Governo Regionale politiche di sostegno al credito, da sempre elemento di criticità per le imprese del settore.
Tutto è avvenuto sempre con consegna di proposte concrete e di immediata attivazione, non ultimo la Coldiretti di Basilicata ha proposto quanto di recente approvato dalla Regione Sardegna. Come per altri casi un “silenzio assordante”.
Rapporti con UECA e PSR Basilicata
La Coldiretti di Basilicata, a seguito dell’ insofferenza e la rabbia di molti soci che non hanno percepito alcun beneficio relativamente alle misure a superficie del PSR e subito ritardi nella erogazione dei premi comunitari (PAC) ha messo in campo tutta una serie di azioni mobilitative per accelerare lo sblocco delle risorse. A distanza di mesi la situazione di criticità persiste.
Solo alcuni esempi:
Le aziende che hanno terminato l’impegno mis. 2078 e hanno trasferito le particelle in corso di campagna (la casistica NON riguarda il cambio beneficiario bensì mis. con impegno terminato) hanno il pagamento dell’ultima annualità bloccato in quanto il sistema non legge la consistenza territoriale all’ 11/11/201..
Le aziende che hanno terminato l’impegno mis. 2078 nel 2016 e hanno cominciato una nuova misura PSR 2014/2020 hanno una delle due misure bloccate in quanto i codici si accavallano. Inoltre si prevede che per poter sbloccare la situazione, il produttore dovrà rinunciare a uno dei due impegni per quell’annualità. Si ricorda infatti che la nuova programmazione impegnava le particelle a partire dal 15/05/2016, mentre la vecchia programmazione si concludeva l’11/11/2016..
In occasione dell’incontro dello scorso 26 luglio presso UECA, il Direttore ha riassunto velocemente la bilaterale della settimana scorsa tra UECA e Agea, ponendo l’attenzione sui ritardi delle istruttorie che interessano le domande PSR misure a superficie, dando come chiave di lettura per spiegare le reali motivazioni del notevole rallentamento delle attività degli uffici UECA una sorta di boicottaggio da parte di SIN nel rilasciare le procedure informatiche necessarie alla soluzione delle anomalie visto che la società non ha avuto il rinnovo del contratto.
Con quali risultati?
In dettaglio ad oggi:
per la soluzione delle anomalie SRD G1 (particelle bloccate perché risultano impegnate per due annualità a cavallo di periodo di programmazione-errore nella demarcazione dei periodi) è stato elaborato un file per ogni CAA. Il file Coldiretti interessa circa 70 produttori che su nostre indicazione, dovranno recarsi presso la sede UECA e sottoscrivere una correttiva per la/ le misura/e rilevabili sulla quarta colonna del file excel.
le domande che prevedono il CAMBIO BENEFICIARIO non sono ancora correggibili; il decreto ministeriale è stato approvato lo scorso 27 luglio ma non ancora nelle disponibilità di AGEA, interessa circa 300 beneficiari; quando sarà possibile l’intervento da parte di UECA e quando i pagamnenti?
le domande che prevedono il CAMBIO INTERVENTO 11.1 -11.2 si stanno correggendo, interessa circa 200 beneficiari,
le domande Bio Mis. 11/2016 che erroneamente riportano superfici seminative NON A PREMIO con codice 9999 potranno essere corrette con codice 000. ( L’OPERAZIONE NON SARA’ EFFETTUATA SULLE SUPERFICI SEMINATIVE riportante CODICE EFA. Resteranno con codice 9999 quindi escluse dal premio per i 5 anni. )
le domande Mis. 13 – indennità compensativa – subiranno un ricalcolo. L’algoritmo che ne determina il pagamento dovrà essere nuovamente verificato da AGEA
semina su sodo Mis. 10 di ° 511 domande totali, sono state liquidate n. 38 domande di cui solo n. 4 al 100%. Alcune anomalie potranno essere risolte dai CAA aggiungendo sul fascicolo del produttore per ogni particella interessata dall’impegno l’informazione della tipologia di semina su sodo.
Altre anomalie riguardano il ristoppio per cui al 14/10 di ogni anno il fascicolo del produttore dovrebbe già essere aggiornata con coltura seminata (forse da seminare ancora!!!)
domande Mis. 10 produzione Integrata – di n. 360 domande finanziabili, su un totale di circa 700, sono state pagate n. 26 domande al 10%. Le anomalie riguardano le NON CONFORMITA’ gestite dagli Organismi di Controllo.
Siamo ancora in attesa del Decreto del Ministero che ampli il lasso di tempo entro cui rendere valide le notifiche di variazione dei subentri riguardanti gli impegni agroambientali Mis. 11 BIO (l’anomalia si è verificata in seguito a sovrapposizioni di scadenze del bando Mis. 6.1 Primo insediamento per i Giovani e scadenze di aggiornamento annuale dell’impegno)
Per i cambi beneficiario NON esiste ancora nessuna procedura informatizzata che ne permetta l’istruttoria e la conseguente liquidazione, per cui tutti questi casi resteranno irrisolti fino a quando AGEA darà soluzione, o qualcuno ne pretenda la soluzione.
Per la nuova programmazione (indennità compensativa e biologico), entro il 13/11/2017 sarà eseguito un nuovo riciclo automatizzato che riguarderà le domande che sono rimaste fuori dai precedenti pagamenti. Successivamente, UECA ci fornirà un elenco delle anomalie che dovremo risolvere. Molte anomalie riguardano codici IBAN e PEC.
In definitiva
• Il pagamento della Misura 13 Indennità Compensativa, è bloccato sia per anomalie sulle superfici sia per problematiche legate alla durata dei titoli di conduzione.
Secondo Coldiretti andrebbe verificata la profilatura in VCM del corrispondente bando. Se fosse possibile variare l’arco temporale previsto per coprire l’annualità indicata nel bando; AGEA presuppone, in sede di controllo, che la disponibilità dell’uso della particella deve essere riscontrata il 15 maggio ed il 10 novembre dell’anno di presentazione della DU/PSR. I problemi si ripeteranno anche per il 2018; la Regione non ha voluto modificare il Bando, rinunciando ad adottare quanto già fatto in altre Regioni Italiane.
• Le istruttorie legate alle domande di semina su sodo e produzioni integrate si può dichiarare, visto il numero di pratiche in pagamento, che non sono ancora cominciate per cui non siamo in grado di stabilire quali possano essere le problematiche relative alle istruttorie di queste pratiche….e siamo al secondo anno.
• Sempre riguardo alla misura 2078, per le pratiche interessate dall’inchiesta Basentini e Woodcock, nonostante la sentenza 198/2015 di non luogo a procedere, sono a rischio restituzione 3 milioni di euro, solo per i soci Coldiretti.
Siamo alla terza annualità del PSR Basilicata, misure a superficie, ed entro fine anno mentre altri percepiranno l’acconto, la Basilicata annovererà circa 20.000 pratiche “in attesa di giudizio”,
…. e poi ci lamentiamo per lo spopolamento e l’abbandono costante dei territori !!!
Per adesso ci fermiamo alla denuncia, certi che in assenza di risposte sapremo riprendere le fila della protesta.