Coldiretti Basilicata rilancia il progetto di ripristino della diga del Rendina a Lavello, “simbolo delle incompiute, mai decollata e che se, messa in esercizio, potrebbe irrigare oltre tre mila ettari di terreni e garantire quindi uno sviluppo dell’ortofrutta della zona”. “Cinque mesi fa nel corso di una videoconferenza organizzata dalla Coldiretti Basilicata con dirigenti della confederazione agricola lucana, assessori e consiglieri regionali che parteciparono all’evento – spiega il direttore regionale di Coldiretti Basilicata, Aldo Mattia – tutti ascoltammo l’allora sottosegretario alle Infrastrutture, Salvatore Margiotta, che annunciava come nell’ambito del Pnrr fossero previsti fondi adeguati per il recupero del progetto di ristrutturazione della diga del Rendina e per altre infrastrutture”. Prima dell’estate la governance del Consorzio di bonifica, finalmente unificato, presentò al governatore, Vito Bardi, le schede dei lavori da eseguire e da finanziare, inserendo al primo punto l’invaso del Rendina. “Oggi registriamo positivamente la comunicazione dell’assessore regionale alle Infrastrutture e di conseguenza Coldiretti ribadisce quanto evidenziato un anno fa a seguito di una nostra grande manifestazione a Lavello – continua Mattia – con agricoltori e trattori al seguito. In quell’occasione rilanciammo il progetto di ripristino dell’invaso, indicando la strada da seguire. Ai giovani agricoltori ormai sfiduciati, la Coldiretti ricordò che la strada è ancora lunga ma il traguardo arriverà”. Per Mattia “ben vengano le riforme, ma che è necessario che venga riformato ciò che non va. e potenziato ciò che va, perché riformare per conquistare posizioni e basta, noi di Coldiretti non lo accettiamo. Coldiretti, con le 20 mila aziende associate, è pronta a collaborare” conclude Mattia.