C’è anche un po’ di Basilicata nel raggiungimento dello storico obiettivo della raccolta di 1,1 milioni di firme di cittadini europei raccolte per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti con la petizione europea “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) promossa dalla Coldiretti assieme ad altre organizzazioni europee. L’annuncio è stato dato nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio, al quale partecipa anche una rappresentanza di Coldiretti Basilicata con il presidente regionale Antonio Pessolani, il direttore regionale, Aldo Mattia e il presidente provinciale di Matera, Gianfranco Romano, con la consegna da parte del presidente della Coldiretti Ettore Prandini e della delegata nazionale dei giovani agricoltori Veronica Barbati al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte di un “maxi assegno” simbolo dello storico traguardo. “Migliaia sono state le sottoscrizioni raccolte da Coldiretti Basilicata nel corso dei banchetti allestiti nelle scorse settimane in diversi centri della regione- ha commentato Pessolani – che hanno contribuito a raggiungere un successo strepitoso ottenuto soprattutto grazie all’l’Italia, dove è stato raccolto l’85% delle firme, e al quale hanno contributo cittadini e rappresentanti delle istituzioni della politica, dello sport, della ricerca, della cultura per obbligare la Commissione ad assicurare la trasparenza dell’informazione sui cibi in tutta l’Unione Europea dove rischiano di entrare in vigore nell’aprile 2020 norme fortemente ingannevoli per i consumatori”. Per il direttore Mattia “ nello specifico l’iniziativa dei cittadini si prefigge di rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell’Ue, senza deroghe per i marchi registrati e le indicazioni geografiche e per quanto attiene agli alimenti trasformati, l’etichettatura di origine deve essere resa obbligatoria per gli ingredienti principali se hanno un’origine diversa dal prodotto finale. La petizione – conclude Mattia – chiede infine di migliorare la coerenza delle etichette, inserendo informazioni comuni nell’intera Unione circa la produzione e i metodi di trasformazione, al fine di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare”.