L’innalzamento delle temperature aggrava l’allarme siccità nelle campagne lucane con le precipitazioni che in primavera sono risultate quasi il 50% inferiori rispetto al periodo di riferimento dopo un inverno particolarmente asciutto con un deficit idrico del 48%. E’ quanto fa sapere Coldiretti Basilicata. E’ il risultato di un inverno e una primavera 2017 che si classificano rispettivamente al terzo e al secondo posto tra le meno piovose dal 1800 in cui sono iniziate le rilevazioni del Cnr e gli effetti si stanno facendo sentire sulle coltivazioni con i danni stimati dalla Coldiretti già in quasi un miliardo di euro per le anomalie climatiche di un anno pazzo. In particolare nelle sei principali dighe della regione sono presenti 369 milioni di metri cubi di acqua, oltre centocinquanta in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Dalla lettura dei dati dell’Autorità interregionale di bacino della Basilicata emerge che nella diga di Monte Cotugno ci sono 182 milioni di metri cubi di acqua, oltre cento in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Rispetto al 2016 ci sono 28 milioni di metri cubi in meno nell’invaso del Pertusillo e quasi 17 in quello di San Giuliano. “L’andamento anomalo del 2017 con la seconda primavera più calda dal 1800 conferma la tendenza ai cambiamenti climatici dopo che il 2015 – ha precisato il direttore di Coldiretti Basilicata, Francesco Manzari – è stato l’anno più bollente della storia dall’inizio delle rilevazioni nel 1800, ma nella classifica degli anni più caldi in Italia ci sono, nell’ordine, il 2014, il 2003, il 2016, il 2007, il 2012, 2001, poi il 1994, 2009, 2011 e il 2000”. Per il presidente di Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto “l’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli e per questo servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico”.
Giu 10