La vendemmia 2014 rischia di classificarsi come la più scarsa dal 1950, secondo stime Coldiretti, che prevedono una diminuzione di oltre il 15 per cento rispetto allo scorso anno e una produzione di vino che potrebbe scendere fino a 41 milioni di ettolitri.
Molto però dipende dalle condizioni climatiche dei prossimi giorni. A condizionare i risultati sono stati gli effetti del maltempo che ha colpito gran parte del vigneto italiano. Nonostante l’ampia forbice delle previsioni in questa fase, è ormai certo che l’Italia perderà quest’anno il primato mondiale nella produzione di vino a vantaggio della Francia dove le stime per il 2014 danno una produzione di 47 milioni di ettolitri, secondo l’Istituto del Ministero dell’agricoltura francese.
Per l’Italia il calo maggiore si dovrebbe verificare nelle Regioni del Sud ed in particolare in Puglia e Sicilia, ma anche in Basilicata, dove si stimano cali di produzione rispetto alla precedente annata, mentre le regioni del Centro sono le uniche a far registrare un aumento produttivo, stimato attorno al 10 per cento.
Anche in Basilicata la stagione è stata fortemente influenzata dalla piovosità primaverile, che ha rovinato parte dei grappoli dei vigneti, facendoli poi seccare. I grappoli rimasti però si presentano di ottima qualità.
Il Presidente Provinciale della Coldiretti di Potenza Teodoro Palermo così commenta la vendemmia lucana 2014. “Quest’anno la vendemmia in Basilicata sarà abbastanza ritardata; ad esempio per l’Aglianico bisognerà aspettare il quindici di ottobre. Ciò che preoccupa maggiormente sono le bizzarrie climatiche; se non ci saranno problemi il raccolto sarà di buona qualità anche se con una produzione minore rispetto all’anno scorso in tutti gli areali. L’enologia lucana” conclude Palermo “è attenta alla qualità, e sta superando in maniera egregia questo periodo di crisi, combattendola soprattutto con qualità ed export. A conferma di questo un esempio su tutti: anche quest’anno quattro aziende del Vulture saranno premiate da Gambero Rosso con i tre bicchieri”.
Secondo una ricerca Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro, dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro.
Set 16