“Alla luce di quanto affermato in una nota, di qualche giorno fa, dal Cub merito alla vertenza dei lavoratori ex Rmi e Tis nuovamente in presidio e in cui si chiedono soluzioni celeri per l’avvio dei cantieri, la delegazione di operai guidata da Giuseppe Collazzo si dissocia da simili affermazioni, come più volte ripetuto a gran voce e in altre occasioni”.
A riferirlo è lo stesso Giuseppe Collazzo che afferma: “Il gruppo da me rappresentato ha sempre manifestato fiducia nei confronti dell’operato dell’assessore Cupparo, il quale in sede di diverse riunioni, ha sempre rassicurato sulla volontà e celerità di risoluzione delle annose questioni che si susseguono ormai da anni. La delegazione da me guidata – spiega Collazzo – rappresentata da oltre cento lavoratori, crede nell’operato dell’amministrazione regionale, composta oltre che dall’assessore Cupparo, anche dal capogruppo di Orgoglio Lucano, Mario Polese, sempre disponibile ad accogliere le nostre istanze e preoccupazioni”.
“Per questo – conclude Collazzo – teniamo a precisare e ripetere che il Cub farebbe bene a parlare a nome dei suoi iscritti e non di tutta la rappresentanza di ex Rmi e Tis la quale, come stiamo dimostrando, è composta anche da lavoratori e persone che hanno fiducia nei tempi della politica e di chi ha preso a cuore le nostre questioni e il nostro futuro”.
Di seguito la replica della CUB (Confederazione Unitaria di Base) di Basilicata a Collazzo (Delegato lavoratori ex Rmi e Tis)
La CUB (Confederazione Unitaria di Base) di Basilicata non è la velina di nessun partito politico, nel proprio statuto si può leggere a chiare lettere: “è un sindacato autonomo dai partiti, dai padroni, dai governi e dallo stato.”
E’ uscito un articolo a firma di Giuseppe Collazzo, lavoratore ex Rmi e coordinatore del partito di Italia Viva per l’Area Melandro), che accusa questa organizzazione di aver scritto alcune cose che in verità non sono state scritte.
Il signor Giuseppe Collazzo ci ha tenuto “a precisare” e a scrivere le testuali parole “il Cub farebbe bene a parlare a nome dei suoi iscritti e non di tutta la rappresentanza di ex Rmi e Tis la quale, come stiamo dimostrando, è composta anche da lavoratori e persone che hanno fiducia nei tempi della politica e di chi ha preso a cuore le nostre questioni e il nostro futuro”.
Il comunicato testimonia che non è stato scritto quello che vuol far credere, ma perché allora il Collazzo interviene pubblicamente e cerca di falsificare i fatti, cercando di cambiare il testo del comunicato stampa della Cub che non riporta quello che lui afferma?
Non ci siamo mai permessi di scrivere che rappresentiamo tutti i lavoratori e tantomeno di essere la rappresentanza di tutti, come falsamente ci addebita e vuol far credere il signor Giuseppe Collazzo nominato coordinatore del partito di Italia Viva per l’Area Melandro per la campagna elettorale delle elezioni regionali del 21-22 Aprile 2024 e a suo dire membro dello staff del gruppo consiliare in regione di Orgoglio Lucano.
Tutt’al più (e non è scritto nel comunicato stampa del 27 febbraio), la nostra idea è quella di voler difendere tutte le lavoratrici e i lavoratori a prescindere dall’appartenenza etnica, politica, sindacale e religiosa e non solo dei Tis e degli Rmi.
Nel corso di questa battaglia codesta organizzazione sindacale ha notato che alcuni elementi che fanno parte della platea degli ex Tis e Rmi sono diventati le veline di alcuni partiti di governo. Gli stessi elementi hanno avuto incarichi politici ed entrano ed escono dal palazzo del governo regionale. Fanno credere ai lavoratori di far chissà quali cose, in verità sono diventati dei cortigiani al servizio di alcuni politici, mentre gli altri lavoratori Tis e Rmi aspettano che gli vengano riconosciuti i diritti promessi, ma ancora non dati.
Fra questi elementi ci sono quelli che accusavano gli uomini di Fratelli d’Italia di essere sordi e di non essere in grado e all’altezza di fare gli assessori e che adesso per motivi chiaramente opportunistici difendono e pubblicizzano i loro politici di riferimento all’interno della stessa maggioranza di governo.
Gli stessi elementi e grilli parlanti che tempo fa dichiaravano che non c’era tempo da perdere, adesso che hanno la possibilità di entrare ed uscire dal palazzo del governo regionale, hanno cambiato idea, mentre la massa delle lavoratrici e dei lavoratori Tis e Rmi aspettano ancora che le promesse si trasformano in fatti concreti. Non è forse vero che pur lavorando le lavoratrici e i lavoratori Tis e Rmi non hanno ancora un contratto di lavoro?
Se Giuseppe Collazzo dopo essersi guardato intorno ha deciso di sostenere e venerare il politico di turno, quel certo Polese a noi poco interessa, ma ci faccia la cortesia di non mettersi di traverso di fronte a tante lavoratrici e lavoratori che diversamente da lui hanno scelto un’altra strada, ed è quella di arrivare a un contratto idraulico forestale. Il governo regionale peraltro sembra essere d’accordo a inquadrare i lavoratori in un contratto di lavoro idraulico forestale entro maggio 2025 come ha più volte ribadito.
Oppure c’è altro? Il suo intervento sembra quasi voglia giustificare il ritardo di quello che gli stessi politici di governo avevano annunciato e scritto, nonché di emergere in modo individuale come tanti politici usano fare, oltre denigrare oggi la CUB, come in passato è stato fatto per gli altri sindacati.
Essere amministratore di un gruppo online, o far parte di un sindacato non vuol dire necessariamente essere difensori delle lavoratrici e dei lavoratori, molti in passato in situazioni simili sono diventati oggetti funzionali al sistema e posizionati da qualche parte in posti migliori. Siamo sicuri che questo non sia il vero obiettivo di questi individui e del signor Giuseppe Collazzo che dichiarano di rappresentare fasce di lavoratori, magari poter brillare grazie alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori Tis e Rmi che da oltre due anni svolgono iniziative e mantengono in piedi la tenda e il presidio?