Gianni Rosa e Mario Venezia, Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, tornano ad occuparsi del “reddito ponte” a seguito dell’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto questo progetto destinato a garantire nuova occupazione in Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Come morirà il “reddito ponte”?
Un tipico fallimento alla lucana: il progetto “Un ponte per l’occupazione” non solo ha portato alla luce l’incapacità programmatica della De Filippo & C. Spa ma si accinge a terminare tra luglio e settembre di quest’anno senza alcuna rassicurazione sul futuro dei giovani lucani partecipanti. L’ex assessore Rosa Mastrosimone sbandierò il progetto in lungo e largo presentandolo come la panacea in salsa scandinava dei problemi giovanili, l’ex- assessore Viti rimase a guardare il fallimento raggiunto dal predecessore ed oggi i ragazzi lucani ingannati dal Sistema Basilicata, messo in piedi dal Pd lucano, non sanno come finirà il loro progetto: per questo chiediamo una immediata risposta all’assessore Pittella, sia in merito al bonus finale sull’auto-impiego, annunciato dal 2010 e confermato fino a qualche mese fa, per un importo di 10 mila euro; sia lo stato di avanzamento della fase di scouting che da bando, i Centri per l’Impiego, dovevano avviare per sondare la disponibilità all’assunzione da parte delle aziende coinvolte nel progetto. Ricordiamo ai lucani che il Reddito Ponte coinvolge 680 partecipanti, giovani laureati e diplomati lucani per la maggior parte, per i quali sono stati stanziati 40mila euro cadauno, dei quali 22 mila all’ente formativo, 5.500 alla Provincia, 12 mila al partecipante (quindi 3 euro l’ora). Un business importante per gli enti formativi coinvolti, una mezza umiliazione per i partecipanti che ad oggi non sanno che fine faranno da qui a qualche mese. Assessore Pittella questi giovani lucani rientreranno in una programmazione politica o faranno la fine dei G.E.L. e di tutti gli altri laureati/diplomati coinvolti in progetti d’avviamento al lavoro fallimentari? Nel bando si parla espressamente, per chi termina il progetto, o di un ulteriore intervento per assumere a tempo determinato ( 2 anni ) a valere sul Fondo Sociale Europeo 2007-13 oppure contribuzioni per l’auto-imprenditorialità sostenuta dalla consulenza di Sviluppo Basilicata. Ecco che nasce l’insicurezza e la paura dei partecipanti, perché da un lato c’è una promessa di un ex-Assessore per un importo ragguardevole, 10mila euro, incubati tra l’altro da un altro carrozzone regionale come Sviluppo Basilicata, dall’altro vi è la fondata prospettiva che l’attuale congiuntura economica regionale non permetterebbe un reale assorbimento neanche della metà dei partecipanti sotto forma di assunzione a tempo determinato. Quindi Assessore Pittella se non c’è mai stata una cabina di regia affidabile dietro il progetto “Un ponte per l’occupazione”, adesso salvate almeno la faccia, organizzate un incontro tra Regione Basilicata, Provincie e partecipanti per coordinare il lavoro dei prossimi mesi. Qui in ballo più che la validità del progetto c’è la dignità di questi ragazzi che hanno creduto nella Basilicata ed oggi si trovano profondamente delusi, senza prospettive e con una paga da fame ma ben tassata con la massima aliquota irpef, quindi senza neanche aver dato loro capacità di risparmio concrete.
Gianni Rosa e Mario Venezia, Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia
Parla proprio Venezia, inquisito per truffa sui rimborsi regionali. Direi quindi meglio “un ponte per l’occupazione di Venezia”.
Rosa se vuoi mantenere un briciolo di credibilità, e magari ricandidarti alla Regione, molla quel ferro vecchio che ti porti appresso…
Ma cos’altro deve succedere in Basilicata per non far candidare più Rosa Mastrosimone?
Comunque tornando all’articolo, le cifre snocciolate, sopratutto quelle riferite agli Enti di formazione, sono eloquenti, come eloquenti i tre euro l’ora di rimborso ai partecipanti. In altra sede definì questa operazione reddito ponte, un ponte per…. varcare i confini regionali.
A scanso di equivoci, mi riferivo a Gianni Rosa, non all’altra Rosa, più ferro vecchio di Venezia.
Vergogna. Quanti posti di lavoro hanno creato questi progetti? La Work experience, il reddito ponte, quanti?
E quanti soldi invece hanno portato nelle casse di enti fittizi? Assurdo, una delle tante truffe Made in Lucania!