Dopo l’incontro del 2 luglio scorso presso il polo di Taranto dell’Università di Bari, il coordinatore del Comitato Zes Lucana 2017, Pierluigi Diso, invitato da Altraassociazione di Matera ha partecipato il giorno 5 luglio all’incontro romano di Confimea, sposando appieno il progetto Confimea Mediterraneo, finalizzato a trovare occasioni di crescita economica e stabilità dell’intera area mediterranea, destinata ad incrementare le transazioni commerciali ed i flussi di investimento tra gli Stati membri. Scopo di Confimea Mediterraneo è aiutare gli operatori economici italiani e le piccole e medie imprese italiane e estere ad approfondire le opportunità di investimento e a conoscere gli strumenti nazionali e comunitari di sostegno all’internazionalizzazione nei Paesi di partenariato. In tale occasione il coordinatore Diso ha evidenziato che “la troppa frammentazione in settori strategici dell’economia necessita di un processo di aggregazione in cui anche la Confimea Mediterraneo può fare la parte del leone per connettere le imprese all’Italia e all’Europa”. Ha evidenziato ancora Diso che “il mercato è ormai il mondo e che vanno allargati gli orizzonti, specie adesso che lo sviluppo delle nuove tecnologie innovative hanno mutato il modo di produrre e interagire. Il Sud oggi, con le Zone Economiche Speciali può dare il suo contributo all’economia italianae rappresentare il meridione che cresce, salvaguardando il capitale umano e incitando i giovani a rimanere nella propria terra, aiutando le imprese locali che hanno difficoltà a crescere e sopravvivere per la mancanza di progettualità, per motivi fiscali e per la mancanza di infrastrutture adeguate. Per tale motivo è apprezzabile il progetto di ConfimeaMed i supportate la più grande regione europea e cioè il Mediterraneo, anche con la delocalizzazione della produzione made in Italy, ma non dei siti produttivi, come affermato dal presidente nazionale di Confimea, Roberto Nardella.Occorre adesso creare nuovi spazi per le nostre giovani e piccole e medie imprese, affinchè possano bene operare nel mercato, creando ricchezza e nuovi posti di lavoro”. E’ questo il lavoro di ricerca che sta svolgendo il Comitato Zes Lucana 2017, sulla trasformazione territoriale, nelle sue dimensioni istituzionale e socio-economica, di una piccola regione italiana, la Basilicata. La Zes sarà un’opportunità da non perdere per la nostra regione in un’epoca in cui non tutte le trasformazioni territoriali hanno ampia risonanza né tantomeno diventano oggetto di ammirazione ed eventuale modello per le politiche di sviluppo. La ZES contribuirà senza dubbio ad un processo di trasformazione del territorio lucano, imposto dal contesto internazionale e da nuovi modelli di propulsione dell’economia che evidenziano le nuove opportunità di crescita offerta dalle nuove tecnologie di comunicazione e di trasporto che favoriranno l’accelerazione dei flussi e degli scambi, sperando che la nostra regione non entri in questa fase storica in una condizione ancora una volta di contraddizione e quindi di ulteriore debolezza. Anche nella sede romana di Confimea, il Comitato
Zes Lucana 2017 ha visto riconosciuto la sua professionalità nella redazione di un progetto di Piano Strategico ed ha evidenziato l’urgenza di costituire anche a Matera, capitale europea della cultura 2019, un “BasLab” (laboratorio Basilicata), un laboratorio di contaminazione e creatività dell’Università, con il progetto del ‘FuturePortInnovationHub’, finalizzato alla realizzazione di un programma di innovazione, incubazione ed accelerazione di startup focalizzato, in particolare, sui temi dei trasporti e della logistica, posto che lo spezzatino di aree Zes voluto dai tecnici incaricati dalla Regione Basilicata necessita innanzitutto di individuare su quale sistema di trasporti dovranno muoversi le merci e quindi quale polo d’attrazione troverebbero i grandi players internazionali nel sistema trasporti e logistica in Basilicata.
L’Università di Basilicata dovrebbe affiancare l’attività fin qui svolta dall’Università di Bari in collaborazione con il Porto, con l’obiettivo di costituire a Matera un incubatore di imprese innovative, capace di attrarre finanziamenti e partner qualificati per dare slancio all’ecosistema innovativo di una Zes lucana.
Al termine dell’incontro il Coordinatore Diso ha riferito che “lì dove c’è il porto c’è sempre una innovation lab che per la Zes è sicuramente uno strumento per superare modelli che hanno compromesso lo sviluppo. Le Zes, il piano Ali, la mappatura delle aree e di quelle che vanno subito riconvertite e bonificate costituiscono il cappello giuridico su quelle già destinate. Le Zes non saranno certo risolutive, ma anche una futura zona doganale interclusa, costituirà il lievito per il Meridione che negli ultimi anni ha perso il 30% della sua capacità industriale, mentre il Sud rappresenta sempre il 34% della popolazione italiana e il porti del Sud assorbono il 50% del mercato italiano”. Per continuare il dibattito sulla Zona Economica Speciale in Basilicata, il Coordinatore Diso ha invitato a Matera il presidente di Confimea, che ha accettato l’invito.
Lug 25